Ora solare e ora legale
L’uomo per secoli ha regolato le proprie attività in base al ciclo del giorno e delle stagioni.
Con l’evoluzione della società contadina in società industriale, l’organizzazione delle giornate è cambiata e anche le ore notturne, un tempo dedicate al riposo, sono state trasformate in ore produttive. Per questa ragione è diventato necessario impiegare sempre più energia per illuminare le ore di buio.
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È del 1784 la proposta di Benjamin Franklin (l’inventore del parafulmine) di ottimizzare le ore di luce nei mesi estivi (per esempio svegliandosi prima la mattina) per risparmiare sul consumo delle candele che producevano luce nelle ore serali.
Solo nel 1916 la Camera dei Comuni di Londra ufficializzò e rese legale lo spostamento delle lancette un’ora avanti nei mesi estivi (British Summer Time). Negli stessi anni anche l’Italia cominciò a sperimentare l’iniziativa e nel 1966 divenne una regola rispettata in tutta l’Europa.
I risultati sembrerebbero ottimi: solo nel 2013 i risparmi energetici attribuibili all’adozione dell’ora legale sono stati pari quasi a 90 milioni di euro. -
In un recente sondaggio europeo effettuato su 4,6 milioni di persone, soprattutto dei Paesi Nordici, l’84% del campione si è però dichiarato contrario all’ora legale. In effetti, nei Paesi del Nord Europa, le giornate estive sono lunghissime e il sole tramonta molto più tardi rispetto ai Paesi del Mediterraneo.
Inoltre, nei giorni immediatamente successivi al passaggio dall’ora solare a quella legale e viceversa, molte persone lamentano vari disturbi legati al meccanismo sonno-veglia e alcune società di medici sostengono che aumenti del 25% il rischio di disturbi cardiaci.