Campania

Il territorio e il clima

L’Appennino Campano, nella parte orientale della regione, occupa circa un terzo del territorio e si suddivide in numerosi gruppi montuosi. Dalla dorsale appenninica si distacca la catena montuosa dei Monti Lattari, che formano la Penisola Sorrentina. Tra i rilievi ha un’importanza fondamentale nella morfologia del territorio il Vesuvio (1281 metri), il secondo vulcano attivo italiano per altezza (dopo l’Etna).

Circa metà del territorio campano è occupato dalle colline, che in alcuni casi sorgono ai margini delle pianure, mentre in altri casi si alternano ai rilievi montuosi, oppure li separano dalla costa. 

La principale delle aree pianeggianti è la Pianura Campana, che si estende tra Napoli e Caserta e prosegue fino al mare attraversata dal fiume Volturno. A sud di Salerno si trova la Piana del Sele. 

Le coste campane sono molto varie: dal confine laziale sino al Golfo di Napoli sono basse e lineari, con l’eccezione della penisola rocciosa di Pozzuoli, mentre in corrispondenza della Penisola Sorrentina diventano alte e frastagliate. Lungo la Piana del Sele il litorale è di nuovo basso e lineare, mentre più a sud torna a presentarsi roccioso e irregolare. 

Le isole di Ischia, Procida e Capri formano l’Arcipelago Campano. 

Gran parte della Campania gode di un clima mediterraneo. Le aree montuose dell’interno sono caratterizzate invece da inverni lunghi, rigidi e nevosi.

La popolazione

La Campania è la terza regione italiana per numero di abitanti (dopo la Lombardia e il Lazio) e quella con la più alta densità di popolazione. Gli abitanti si concentrano lungo la fascia costiera del Golfo di Napoli, resa fertile dall’abbondanza dei corsi d’acqua, e nell’immediato entroterra, dove i centri urbani sono numerosi, ravvicinati e di dimensioni notevoli. Le zone montuose interne, aspre e impervie, sono invece quelle meno popolate e più povere.

L’economia

L’agricoltura della Campania è una delle più produttive d’Italia, favorita dal clima mite e – attorno al Vesuvio – dai terreni resi fertili dalle ceneri vulcaniche; si producono pomodori, peperoni, melanzane, legumi, frumento, frutta. Sui rilievi collinari rivestono particolare importanza la coltivazione della vite e la produzione vinicola. Molto diffuso è l’allevamento dei bovini, specialmente delle bufale. È praticata inoltre la pesca.

La Campania è anche la regione più industrializzata dell’Italia Meridionale. Le aree più produttive sono quelle di Napoli e Salerno, ma negli ultimi anni sono sorte nuove imprese anche nelle altre province. I settori più sviluppati sono quelli alimentare, meccanico, tessile, chimico, elettronico. Importanti sono anche i cantieri navali, i cementifici, le industrie per la lavorazione della ceramica, della pelle e i calzaturifici. L’importanza naturalistica, storica e artistica del territorio ha favorito lo sviluppo del turismo.