Il settore primario in Europa

CONOSCO E LOCALIZZO

Il settore primario in Europa

Il settore primario è fortemente legato ai caratteri geografici: per questo le diverse aree del nostro continente hanno differenti vocazioni per quanto riguarda agricoltura, silvicoltura, allevamento, pesca ed estrazione mineraria.

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i caratteri geografici CONDIZIONano l’agricoltura

Nel nostro continente esistono da sempre condizioni naturali favorevoli alle attività agricole, come la presenza di pianure, il clima generalmente mite, i suoli fertili e produttivi, alle quali si è aggiunto l’intervento dell’uomo: arature in profondità, bonifiche del terreno, opere di irrigazione e canalizzazione ecc.

Queste caratteristiche, tuttavia, non sono ugualmente distribuite in tutta l’Europa, come si può notare osservando la carta dell’uso del suolo a pagina 186.

  • Le aree incolte corrispondono alle quote più elevate dei Pirenei, delle Alpi e del Caucaso, oltre che alle zone più fredde e inospitali del Nord.
  • Intorno a queste aree si trovano fasce di boschi e di prati e pascoli prevalentemente montani, dove si alleva bestiame.
  • Nelle estese pianure, un tempo ricoperte di foreste, hanno spazio le coltivazioni agrarie estensive (perlopiù di cereali) e intensive (cereali, ortaggi, alberi da frutto nei climi continentali; agrumi, ulivi e viti in quelli mediterranei).

In sintesi, i caratteri geografici – cioè i paesaggi fisici, la composizione dei suoli, l’altitudine, il clima, la disponibilità d’acqua – rappresentano la base dell’agricoltura: un insieme di vincoli che l’impiego di mezzi e tecniche evoluti può modificare ma non eliminare del tutto.

Gli europei hanno sfruttato quasi tutto lo spazio disponibile per l’agricoltura, con un risultato forse sorprendente: nel paesaggio europeo, nonostante l’estensione delle città e il peso economico preminente di industria e servizi, continua a prevalere la campagna.

L’agricoltura è altamente produttiva

Nel nostro continente le attività agricole sono nel complesso altamente meccanizzate e produttive. Questo vale soprattutto per i Paesi dell’Europa Occidentale, mentre nell’Europa Orientale a un maggiore impiego di manodopera corrisponde, in confronto, una resa produttiva inferiore.

In Europa l’agricoltura interessa circa il 40% della superficie disponibile ma circa il 5% dei lavoratori, e contribuisce per una percentuale ancora minore alla ricchezza complessiva. Né l’Europa né l’Italia, dunque, possono più definirsi agricole, anche se l’agricoltura europea è ricca e importante (l’Europa è il secondo esportatore mondiale di prodotti agricoli).

Il patrimonio forestale è esteso

L’Europa possiede circa 215 milioni di ettari tra foreste e terreni boschivi, che complessivamente occupano quasi il 30% della superficie del continente; di questi, poco meno della metà è sfruttato per la silvicoltura, cioè la produzione di legno e prodotti derivati. Lo sfruttamento razionale dei boschi è praticato soprattutto nella taiga del Nord Europa (Scandinavia, Russia, Repubbliche Baltiche), dove si estendono grandi foreste di conifere. L’Unione Europea è il secondo produttore mondiale di carta e legno segato, e il terzo esportatore di prodotti della silvicoltura.

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L’allevamento è diffuso nelle grandi pianure

Nelle grandi pianure europee, dalla Normandia e dalla Bretagna francese alla Gran Bretagna e all’Irlanda, dalla Penisola Iberica alle pianure dell’Europa Centro-Orientale, e a nord fino alla Penisola Scandinava, è fiorente l’allevamento di bovini, sfruttati per la produzione di carne, latte e derivati, e di suini, da cui si ottengono carni e insaccati ma anche setole, pennelli, concimi.

Nelle Isole Britanniche e nell’Europa mediterranea è ancora diffuso l’allevamento di ovini per la produzione di carne, latte e lana e, in misura minore, di caprini.

L’allevamento può essere estensivo o intensivo

Gli spazi, il clima e l’organizzazione economica delle diverse regioni europee determinano forme differenti di allevamento.

Nei grandi pascoli dell’Europa atlantica, dove il clima umido porta piogge frequenti che alimentano una consistente produzione di foraggio, l’allevamento suino e quello bovino, per esempio, vengono praticati su larga scala e in vasti spazi, ossia secondo le modalità tipiche dell’allevamento estensivo. Alcuni dei pascoli migliori si trovano anche in alta quota, per esempio sulle Alpi, dove l’allevamento segue metodi ancora tradizionali.

Nelle pianure dell’agricoltura meccanizzata, invece, l’allevamento restringe i suoi spazi fino quasi a nasconderli: si parla allora di allevamento intensivo. I bovini, ma anche il pollame e i suini, sono allevati in fattorie specializzate, al chiuso, concentrati in spazi ristretti (o ristrettissimi!) e nutriti in modo che crescano il più rapidamente possibile, con mangimi speciali, farmaci, macchinari appositi: l’allevamento diventa un’industria.

La pesca più praticata è quella d’alto mare

L’Europa è il terzo produttore mondiale di pesce dopo Cina e Perú, grazie soprattutto ai Paesi scandinavi e alla Spagna.

  • La pesca d’alto mare fornisce il contributo maggiore. È praticata in particolare nelle acque del Mare del Nord e dell’Oceano Atlantico a bordo di grandi navi attrezzate, in grado di lavorare immediatamente il pescato e di congelarlo. Aringhe, sgombri, merluzzi e sardine sono le specie più pescate.
  • La pesca costiera, diffusa nel Mediterraneo, impiega invece pescherecci o barche più piccole e ha un carattere più tradizionale; si pescano soprattutto molluschi (mitili o cozze).
  • L’acquacoltura è l’allevamento di pesce d’acqua dolce (trote, salmoni) e salata (orate, branzini), ma anche di crostacei e molluschi; oggi rappresenta oggi un terzo della pesca europea.

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Le risorse minerarie sono ridotte

Appartiene al settore primario anche l’attività di estrazione dal sottosuolo delle materie prime, cioè di quei minerali e materiali geologici (come ferro, rame, manganese, oro, ma anche sabbia, calcari, argille, fosfati ecc.) che vengono impiegati nelle attività industriali e nell’edilizia.

Un tempo l’Europa era ricca di materie prime; proprio grazie ai giacimenti del suo sottosuolo, in particolare ferro e carbone, è nata e si è sviluppata l’industria. Oltre due secoli di sfruttamento intensivo hanno però ridotto sensibilmente le potenzialità estrattive, e spesso oggi risulta più conveniente l’importazione dall’estero.

I giacimenti minerari più abbondanti in Europa sono quelli di ferro (Russia, Ucraina, Svezia, Germania), bauxite (Russia, Grecia, Ungheria) e rame (Russia, Polonia, Bulgaria).

Le fonti energetiche più utilizzate sono non rinnovabili

Tra le risorse minerarie rivestono particolare importanza quelle utilizzate per produrre energia, e per questo dette fonti energetiche: i combustibili fossili (carbone, petrolio, gas naturale) e l’uranio.

Motore della Rivoluzione Industriale, il carbone era presente un tempo in grandi giacimenti soprattutto nel bacino della Ruhr, in Germania. Oggi molte delle miniere sono state abbandonate, anche se la Germania rimane il secondo produttore europeo di questo combustibile dopo la Russia.

I giacimenti di petrolio, localizzati nel Mare del Nord, sono sfruttati principalmente da Norvegia, Regno Unito e Paesi Bassi. Ma per soddisfare il proprio fabbisogno energetico l’Europa è costretta a importare petrolio e gas naturale, trasportati attraverso una rete di oleodotti e gasdotti. L’uranio, il minerale utilizzato per la produzione di energia nucleare, si estrae soprattutto in Russia.

I combustibili fossili sono fonti non rinnovabili, presenti cioè sul nostro pianeta in quantità limitata e destinati quindi a esaurirsi. Per questo, una delle tematiche oggi più sentite e discusse in Europa è la necessità di potenziare l’uso di fonti alternative rinnovabili e non inquinanti, come l’energia eolica (che sfrutta il vento), quella solare o quella geotermica (che sfrutta fonti naturali di calore presenti nel sottosuolo).

GUIDA ALLO STUDIO

Geo CONCETTI CHIAVE

1 Quali fattori, in Europa, hanno favorito lo sviluppo dell’agricoltura?

2 Dove sono concentrate le risorse boschive europee?

3 Dove sono più diffuse le coltivazioni di cereali?

4 Con quali modalità è praticato l’allevamento?

5 Quali sono le principali fonti energetiche utilizzate in Europa?

Geo WORDS

Agricoltura intensiva / Intensive farming • Coltivazione industriale / Industrial farming • Silvicoltura / Silviculture • Allevamento estensivo / Extensive livestock farming • Allevamento intensivo / Intensive livestock farming • Pesca d’alto mare / Deep sea fishing • Pesca costiera / Coastal fishing • Acquacoltura / Aquafarming • Fonte energetica rinnovabile / Renewable energy resource

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L’Italia e l’Europa