Arte concettuale e Arte povera

nuove frontiere

Arte concettuale e Arte povera

Il pensiero dell’artista prende forma con mezzi e materiali nuovi

Nel 1967 l’artista americano Sol LeWitt (1928-2007) pubblica un articolo in cui teorizza l’esistenza di un’Arte concettuale: con questo termine si riferisce alle idee che, nella mente dell’artista, preparano la creazione di un’opera. Come in molta arte contemporanea, l’esecuzione sembra perdere importanza: è un semplice gesto meccanico, in cui il ruolo dell’artista è spesso marginale e irrilevante.

L’arte come idea e concetto

Pioniere di queste esplorazioni è un artista statunitense, Joseph Kosuth (1945-), autore di numerose opere che raffigurano il suo processo creativo, o meglio il suo pensiero. Ne è un esempio Una e tre sedie (88), del 1965, in cui l’artista espone, affiancate:

  • una vera sedia;
  • la foto a grandezza naturale della stessa sedia;
  • la definizione della parola sedia tratta da un dizionario.

Anche se l’opera sembra molto semplice, alla portata di tutti, in realtà fa riflettere su qualcosa di molto più complesso: la differenza tra i diversi linguaggi. Le tre cose che osserviamo infatti sono sedie, ma è come se si trattasse di tre lingue diverse: l’oggetto tridimensionale, la fotografia e la parola scritta; quindi, secondo il concetto che l’artista vuole esprimere, la realtà, la sua rappresentazione per immagini e la sua definizione a parole. E poi c’è l’opera d’arte, l’“unica” sedia a cui si riferisce il titolo, una sorta di sintesi tra i fre linguaggi.

Tutto è arte

Anche Merda d’artista (89), l’opera più provocatoria dell’artista italiano Piero Manzoni (1933-1963), si lega alle riflessioni dell’Arte concettuale. È una semplice lattina, identica a quella della carne in scatola che si trova in ogni supermercato, con un’etichetta che porta scritto, in varie lingue, il titolo e il “contenuto”, come si trattasse davvero della descrizione di un prodotto industriale: Merda d’artista. Contenuto netto gr. 30. Conservata al naturale. Prodotta ed inscatolata nel maggio 1961. Completano l’opera la firma dell’artista, il numero di serie e il prezzo, calcolato su quello che nel maggio del 1961 era il prezzo di 30 grammi di oro. Al di là dell’immediata risata che suscita, l’opera solleva importanti domande sul ruolo dell’artista e dell’arte nella società contemporanea. Innanzitutto l’artista ha usato una banale scatoletta metallica: è una rielaborazione del concetto dei ready-made inventati da Duchamp (vedi p. 460).

Ma che cos’è arte nel mondo di oggi e soprattutto chi è a deciderlo? Mettendo scherzosamente i suoi escrementi dentro una scatola di latta (ma sarà davvero così?) l’artista critica il mercato dell’arte, capace di elevare allo stato di opera qualsiasi oggetto, purché firmato da un artista, senza che esso abbia alcun valore estetico.

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Materiali poveri

La riflessione sulla possibilità di utilizzare materiali nuovi e insoliti è comune anche all’Arte povera, una corrente italiana caratterizzata dall’utilizzo di mezzi espressivi semplici, come il carbone, la pietra, il vetro, sottolineando ancora una volta il processo creativo dell’artista più che il valore estetico dell’opera.

L’artista milanese Mario Merz (1925-2003) crea così, nella serie Igloo (90), semplici strutture composte di tubi e coperte da sacchetti di plastica, vetri e materiali di recupero, utilizzando la stessa varietà di oggetti che un uccello metterebbe insieme per costruire il proprio nido. All’interno dell’igloo ci sono alcune fascine di legno: l’artista combina così un elemento naturale con i materiali artificiali usati nella struttura.

In modo diverso dall’Arte concettuale, l’Arte povera reagisce agli eccessi della Pop Art e della pubblicità esprimendo il desiderio di tornare a utilizzare materiali e tecniche vicini alla natura.

  ricorda
Arte concettuale e Arte povera
  • Importante è il processo                                                           dell’artista
  • Kosuth riflette sulla differenza tra                                                           
  • Manzoni critica il                                                          
  • Merz combina elementi                                                           e artificiali

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi