La pittura in Francia

Neoclassicismo

La pittura in Francia

Mentre David racconta gli eventi contemporanei, Ingres ricerca il bello fuori dal tempo

Nel corso del Settecento l’Italia perde la sua centralità nel panorama artistico, soppiantata progressivamente da Parigi: nuovi protagonisti sono due artisti francesi, Jacques-Louis David e il suo allievo, Dominique Ingres.

David, tra storia antica e contemporanea

Jacques-Louis David (1748-1825) segue da vicino sia gli eventi della Rivoluzione francese sia la formidabile avventura di Napoleone, e dipinge soprattutto tele di argomento storico, con episodi sia strettamente contemporanei, sia di storia antica che contengono però allusioni al presente.

Il giuramento degli Orazi (22) appartiene a questo secondo filone: David raffigura il momento in cui i tre fratelli Orazi, di Roma, prima di affrontare i tre fratelli Curiazi della vicina e nemica città di Albalonga, giurano di sacrificare la loro vita per la patria di fronte all’anziano padre, che porge loro le spade, alle sorelle e alla madre in lacrime. Attraverso la vicenda antica l’artista allude al presente della Francia e al patriottismo dei suoi giovani. Il dipinto è organizzato secondo una precisa simmetria, sottolineata dall’architettura classica sullo sfondo che inquadra i tre gruppi di personaggi.

La tela con La morte di Marat (23) descrive invece un evento contemporaneo: l’assassinio di uno degli eroi della Rivoluzione francese, Jean-Paul Marat, ucciso da Charlotte Corday, membro di una fazione avversa. Marat giace nella vasca da bagno, dove trascorreva lunghe ore per curare una malattia della pelle; in mano ha ancora il biglietto firmato dalla sua assassina, che si era introdotta in casa sua con la scusa di voler fare il nome di alcuni traditori. L’unico elemento di arredamento accanto alla vasca è un panchetto di legno senza decorazioni, a sottolineare la semplicità di vita della vittima. Qui il pittore firma l’opera, diventando così una sorta di testimone, con la sua arte, dell’evento storico. I committenti del dipinto sono i membri della Convenzione, cioè dell’assemblea legislativa del governo rivoluzionario, che volevano ricordare il loro compagno ucciso e celebrarlo come una sorta di santo moderno.

Ingres, il pittore del bello ideale

Jean-Auguste-Dominique Ingres (1780-1867) è allievo di David e come lui viaggia in Italia. Qui conosce l’arte classica e quella di Raffaello e Tiziano: le sue opere fondono così la purezza delle forme del Neoclassicismo e la tradizione del disegno e del colore del Rinascimento italiano.

Ingres anticipa inoltre una delle tendenze che dominerà la pittura dell’Ottocento: la rappresentazione di scene ispirate all’Oriente.

Nella Grande odalisca (24) la protagonista è una schiava di un sultano orientale, adagiata su morbide sete e vista di spalle; il suo corpo è modellato secondo una curva elegante e il viso è rivolto verso di noi. Quest’opera ben esprime la fascinazione per il lussuoso stile di vita dei sovrani orientali.

  ricorda
La pittura francese
  • David dipinge eventi storici attuali o episodi antichi che alludono al                                                       
  • Ingres guarda sia all’arte classica sia al                                                           italiano

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi