Fiandre, Olanda e Spagna vivono il loro “secolo d’oro” artistico
Nel Seicento le potenze commerciali che lottano per il controllo degli scambi con il Nuovo Mondo sono anche luoghi di una vivace produzione artistica, spesso molto diversa da quella italiana degli stessi anni: l’arte di Olanda, Fiandre e Spagna vive un vero e proprio “secolo d’oro”.
Le Fiandre sono la regione settentrionale dell’attuale Belgio. Nel Cinquecento, con il resto del Belgio e le terre dell’odierna Olanda, costituivano un’unica entità territoriale – i Paesi Bassi – controllata dalla corona spagnola. Nel 1581, tuttavia, le zone settentrionali dei Paesi Bassi (l’attuale Olanda) dichiararono la propria autonomia costituendosi in una repubblica, riconosciuta ufficialmente solo nel 1648.
Il pittore Pieter Paul Rubens (Siegen 1577-Anversa 1640) nasce nel pieno delle guerre di religione tra il nord (a maggioranza protestante) e il sud (a maggioranza cattolica) dei Paesi Bassi e dal 1600 viaggia a lungo in Italia, dove studia soprattutto l’arte rinascimentale veneta, ma conosce anche i dipinti di Caravaggio. Le conseguenze della guerra (26) è una drammatica scena allegorica che raffigura gli effetti dei disastri bellici sulla società e sulla cultura. Mentre a sinistra una donna, Europa, invoca la pace, al centro Venere, dea dell’amore, cerca di trattenere Marte, il dio della guerra, che brandisce la spada. Trascinato dalla Discordia, il dio travolge le Arti e la Carità, che stringe tra le braccia un bambino. Per esprimere pienamente il tema drammatico, la vicenda è raffigurata con una perfetta organizzazione scenica, con forti contrasti di luce e colore: uno squarcio di cielo azzurro, in alto, lascia ancora sperare nell’arrivo della pace.
Molto differente, negli stessi anni, è la situazione dell’Olanda: qui gli artisti lavorano in un clima di tolleranza religiosa e benessere economico. Per questo motivo si diffonde una produzione artistica di tipo nuovo, soprattutto per quanto riguarda i soggetti: non più temi religiosi o la vita di corte, ma la rappresentazione della nuova classe dirigente, la borghesia.
In questo contesto, così diverso da quello del Barocco italiano caratterizzato da pose teatrali ed enfatiche, lavora Johannes (o Jan) Vermeer (Delft 1632-1675): nella sua carriera produce pochissime opere, eppure la sua pittura, luminosa ed essenziale, è diventata famosissima per gli appassionati d’arte di ogni epoca. Vermeer dipinge piccole azioni quotidiane, illuminate da una luce chiara e limpida. La ragazza con l’orecchino di perla (27), uno dei quadri più celebri dell’arte occidentale, ritrae una giovane che si volta verso di noi con un gesto repentino, eternamente fissato dalla pittura. La luce illumina con un bagliore improvviso il suo orecchino di perla e meticolose sfumature di colore rendono la realtà della sua carnagione e dei differenti tessuti dei vestiti.
Titolare di una ricchissima e fiorente bottega è un altro artista olandese, Rembrandt (Leida 1606-Amsterdam 1669), che ottenne incarichi prestigiosi dalla borghesia benestante.
Famosissimi sono i suoi ritratti di gruppo, come la cosiddetta Ronda di notte (28), che ritrae una variopinta e vivace compagnia militare, guidata, al centro, dai suoi capi. Nonostante il titolo con cui oggi chiamiamo il dipinto, la scena si svolge di giorno: il colore scuro è dovuto al deteriorarsi di alcuni colori, e un recente restauro ha restituito brillantezza alle rapide pennellate intrise di luce. Rembrandt spesso usa, insieme al pennello, la spatola, così che il colore diventa ricchissimo e quasi grumoso. Utilizzando la luce in un modo che, in Italia, era stato tipico di Caravaggio, il pittore illumina la scena con un fascio proveniente da sinistra, che mette in risalto i volti e soprattutto fa brillare le armi di improvvisi bagliori.
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi