La città barocca

Barocco

La città barocca

Mentre a Torino Guarino Guarini costruisce cupole vertiginose, nel Sud Italia Lecce e Noto diventano le capitali del Barocco

Il centro di nascita del Barocco è Roma: ben presto però il nuovo stile si diffonde prima in Italia, poi in Europa e nel Nuovo Mondo. In Italia, a Lecce, a Noto e a Torino, architetti tra loro molto diversi cambiano il volto delle città in senso grandioso e scenografico.

Lecce

In Italia meridionale Lecce rappresenta un caso unico perché, dagli anni Cinquanta del Seicento, il centro cittadino cambia profondamente, diventando simile a uno scenario teatrale. Per le nuove architetture, chiese e palazzi nobiliari, si utilizza una pietra calcarea locale, di un colore che va dal bianco al giallo, facilmente lavorabile perché ricca di morbida argilla: proprio per la natura della pietra, con il passare degli anni le decorazioni sembrano quasi sfaldarsi, con un effetto di grande suggestione.

Una delle realizzazioni urbanistiche più interessanti è la ristrutturazione di piazza Duomo (23), un vasto piazzale chiuso su tre lati, che crea un effetto scenografico e dà al visitatore quasi l’impressione di entrare in un teatro. Negli stessi anni si ristruttura anche la Cattedrale di Sant’Oronzo: entrando nella piazza, infatti, ci si trova davanti non al fronte, ma al fianco dell’edificio, a cui viene addossata una “finta” facciata, ricoperta di bassorilievi a motivi vegetali e animali e decorata con statue di santi tra pinnacoli, fiori, frutti, stemmi.

Noto

Nel 1693 un violento terremoto devasta tutta l’area orientale della Sicilia, distruggendo le città di Noto e Ragusa e danneggiando profondamente Catania. Noto viene riedificata completamente, a otto chilometri dal vecchio centro abitato, adottando lo stile barocco e combinando decorazioni e motivi locali con elementi delle grandi architetture romane. Il nuovo insediamento è diviso in modo chiaro in due parti, con una griglia ordinata di strade e piazze. Le nuove costruzioni utilizzano tufo e pietra calcarea locale dalle sfumature gialle e ambrate, un materiale che dà alla città una luce dorata, soprattutto al tramonto.

Nel centro della città una scalinata a tre rampe nasconde un dislivello del terreno e conduce alla Cattedrale di San Nicola (24). La facciata, in tenera pietra calcarea, è racchiusa da due alte torri, che sembrano bloccare e quasi “costringere” l’espansione dell’edificio.

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Torino

Nel Seicento anche la città di Torino, capitale del ducato dei Savoia, conosce un profondo rinnovamento, soprattutto per opera dell’architetto Guarino Guarini (Modena 1624-Milano 1683), fortemente influenzato dalle ardite sperimentazioni romane di Borromini.

Dal 1666 Guarini progetta per i Savoia la Cappella della Sindone (25) nel duomo, destinata a conservare il venerato lenzuolo in cui, secondo la tradizione, fu avvolto Cristo nel sepolcro. Nella cupola della cappella Guarini realizza il suo capolavoro. L’architettura svetta vertiginosa verso l’alto, dove si trova un’apertura a stella da cui filtra la luce, riflettendosi in modo diverso sui differenti materiali della struttura. Via via che si procede verso l’alto, per accentuare il verticalismo della struttura, l’architetto usa colori sempre più chiari e decora la cupola con un intreccio di archi dall’effetto molto suggestivo.

  ricorda
La città barocca
  • In Italia i centri principali, oltre a                                                           , sono                                                           ,                                                           , e                                                          
  • Gli spazi si trasformano in senso scenografico
  • Le cupole di Guarino Guarini riprendono le sperimentazioni di                                                     

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi