IN VISITA A… Cappella Brancacci

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IN VISITA A... Cappella Brancacci

DOVE SIAMO?

La Cappella Brancacci si trova nel transetto destro della Chiesa di Santa Maria del Carmine, a Firenze. Sulle pareti della cappella si distende il primo importante ciclo pittorico del Quattrocento: le Storie di san Pietro, dove si confrontano il linguaggio gotico di Masolino (1383-1440 circa) e quello rinascimentale di Masaccio.

CHE COSA SAPPIAMO?

Nel 1424 il pittore Masolino inizia a dipingere le Storie di san Pietro nella cappella di Felice Brancacci, ricco mercante e influente uomo politico. A Masolino ben presto si unisce Masaccio, che spesso lavora con il più anziano collega. Nelle opere realizzate insieme coesistono due visioni dell’arte in armonia fra loro. Nel 1425 però Masolino parte per l’Ungheria e nel 1428 Masaccio si trasferisce a Roma, dove morirà. Il ciclo, incompiuto nel registro inferiore, verrà quindi completato nel 1485 da Filippino Lippi (1457-1504).

Che cosa vediamo?

Il ciclo con le storie dell’apostolo Pietro è preceduto da due scene con Adamo ed Eva, il primo uomo e la prima donna creati da Dio secondo la Bibbia: il Peccato originale dipinto da Masolino e la Cacciata dall’Eden realizzata da Masaccio, affrescati sui due lati dell’arcone di ingresso alla cappella.

Le storie di Adamo ed Eva. Nel Peccato originale di Masolino le figure nude dei progenitori nell’Eden (il Paradiso terrestre) sono eleganti, come sospese in uno spazio irreale. I loro corpi sono allungati e leggiadri, i volti inespressivi, le pose irrigidite.

La Cacciata dall’Eden di Masaccio, invece, è drammatica: i due personaggi piangono disperati mentre avanzano con passi pesanti e rapidi. L’uomo inarca le spalle e nasconde il volto fra le mani singhiozzando, la donna si volge verso il cielo con un grido di dolore, mentre copre la propria nudità. I loro corpi colpiti dalla luce proiettano la loro ombra al suolo: sono nello spazio terreno.

Il Tributo. Capolavoro della cappella, il Tributo di Masaccio narra un episodio del Vangelo di Matteo, riunendo tre scene in un’unica ambientazione impostata prospetticamente.

  • Al centro è l’episodio più importante: Gesù, circondato dagli apostoli, chiede a Pietro di cercare nel primo pesce pescato nel lago la moneta per pagare il tributo (la tassa) chiesto dal gabelliere per entrare nella città di Cafarnao.
  • Preso il pesce, Pietro trova nella sua bocca una moneta (a sinistra).
  • Con la moneta Pietro paga la tassa al gabelliere (a destra).

Ogni elemento ha una concretezza naturale. I protagonisti, caratterizzati per età e tratti fisionomici, dialogano fra loro; le aureole poggiano sulle teste come dischi in prospettiva. Le montagne innevate si perdono in lontananza, sotto il cielo solcato da nubi; a sinistra la corrente del lago lambisce le sponde, mentre a destra si ergono le case della città, simili agli edifici fiorentini del tempo.

La luce nel dipinto si identifica con quella reale della cappella, proveniente dalla finestra a destra; tramite il chiaroscuro sottolinea le forme e definisce le ombre sul terreno.

Alla fine della visita ho imparato che...

Mentre Masolino è ancora tardogotico, Masaccio inaugura un linguaggio moderno, che dà concretezza a cose e persone attraverso la luce, la prospettiva e la resa dei sentimenti.

Le vie dell'arte - volume B
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Dalla preistoria a oggi