SCOPRI L'OPERA - La Porta del Paradiso

rinascimento

scopri l’opera

Lorenzo Ghiberti

La Porta del Paradiso

Che cosa sappiamo?

Nel 1425 l’Arte di Calimala, la corporazione dei mercanti, commissiona a Lorenzo Ghiberti l’ultima porta in bronzo per il Battistero di Firenze. I due battenti in bronzo completamente dorati vengono posti a chiudere l’ingresso più importante del battistero. La porta, infatti, guarda la facciata del duomo, davanti allo spazio detto “Paradisium”: da qui deriva l’appellativo di “Porta del Paradiso” con cui l’opera è nota.

Che cosa vediamo?

La Porta d’oro o del Paradiso è costituita da dieci grandi formelle, con rilievi che raccontano episodi dell’Antico Testamento. Nella cornice di ciascuna anta si alternano nicchie con personaggi biblici a figura intera e tondi con teste a tutto tondo.

Leggiamo l’opera

Le grandi formelle hanno una forma quadrangolare. Ogni pannello raffigura vari episodi, ciascuno posto a distanze differenti rispetto all’osservatore ma inseriti in un’unica ambientazione, architettonica o paesaggistica.

La formella con le Storie di Abramo, per esempio, presenta una composizione divisa in due parti dall’albero al centro: a sinistra, in primo piano, tre angeli annunciano ad Abramo la maternità dell’anziana moglie Sara, che appare sulla soglia della tenda; a destra, in cima all’altura rocciosa, Abramo sta per sacrificare l’amato figlio Isacco ma viene fermato da un angelo. Man mano che si procede verso il fondo, le forme e i volumi si riducono gradualmente, non solo nelle dimensioni, ma anche nello spessore del rilievo: osserva, per esempio, lo scorcio dell’asino in primo piano. Ghiberti ha aggiornato il proprio linguaggio su influenza dello “stiacciato” di Donatello.

confronta

Confronta la formella a fianco con quella con il Sacrificio di Isacco realizzata da Ghiberti per il concorso del 1401 (vedi p. 214). Quali differenze noti?

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi