Le vie della storia

Per cominciare

Le vie della storia

Le Signorie italiane

Nel Quattrocento, in Italia entra definitivamente in crisi il sistema dei liberi Comuni. Molte delle città del Nord e del Centro si trasformano in sedi di Signorie, piccoli Stati governati da un “signore” appartenente alla famiglia più influente e ricca, che esercita un potere dinastico, tramandato cioè per via ereditaria.

Le Signorie, spesso in conflitto fra loro, trovano un assetto definitivo con la pace di Lodi nel 1454. Per circa quarant’anni Lorenzo de’ Medici detto il Magnifico, “signore” della Repubblica di Firenze, riesce con la diplomazia a mantenere un difficile equilibrio fra le alleanze, ma dopo la sua morte nel 1492 i contrasti riprendono e i monarchi stranieri varcano le Alpi per conquistare i territori italiani, approfittando della debolezza delle Signorie.

Le grandi monarchie nazionali europee

Nel frattempo in Europa si rafforzano le grandi monarchie nazionali: Spagna, Francia e Inghilterra. Una florida economia, basata su artigianato e commercio, si sviluppa nelle Fiandre (la regione settentrionale dell’attuale Belgio), dove si stabiliscono banchieri e mercanti italiani per i loro affari.

Nel 1453 un evento drammatico scuote l’Europa cristiana: i turchi conquistano Costantinopoli, segnando la fine del millenario Impero romano d’Oriente.

Nuovi orizzonti

Nel Quattrocento si fanno scoperte in tutti i campi, dalla medicina alla matematica, dalla geografia alla botanica. Verso la metà del secolo viene inventata la stampa, che permetterà una circolazione sempre più vasta di testi scritti e immagini.

Iniziano in questo secolo i viaggi di esplorazione via mare, anche per trovare nuove rotte per il commercio, vista l’espansione dell’Impero turco. Nel 1492 Cristoforo Colombo scopre l’America.

 LEGGI LA CARTA
L’Italia dopo la pace di Lodi

Le principali Signorie italiane sono: Milano prima sotto i Visconti e poi con gli Sforza, Mantova con i Gonzaga, Ferrara con gli Este, Rimini con i Malatesta, Firenze con i Medici, Urbino con i Montefeltro.

Venezia è invece una repubblica retta dal doge. Lo Stato della Chiesa è governato dal papa, che nel frattempo ha riportato la corte pontificia a Roma. Al Sud, il Regno di Napoli è dal 1442 sotto la monarchia spagnola degli Aragona.

dalla storia all'arte

L’affresco monocromo rappresenta un finto monumento equestre. È un’opera pubblica, eseguita all’interno del Duomo di Firenze per celebrare il condottiero inglese John Hakwood, detto Giovanni Acuto, che era stato a capo delle truppe fiorentine ed era morto in città nel 1397.

  • Di che colore è stato dipinto il monumento? Per quale motivo? Di quale materiale sembra fatto?

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Le vie dell’arte

Firenze, culla del Rinascimento

Ai primi del Quattrocento da Firenze prende le mosse una sorta di “rinascita” delle arti, che poi si diffonde in tutti i principali centri italiani: è il periodo noto come Rinascimento, che si sviluppa nel corso del Quattrocento (primo Rinascimento) e conoscerà il suo momento più alto nei primi decenni del Cinquecento, fra Firenze e Roma (Rinascimento maturo). Filippo Brunelleschi architetto, Donatello scultore e Masaccio pittore inaugurano la nuova stagione artistica. Alla base del Rinascimento c’è una nuova visione dell’uomo, che con la sua ragione è considerato responsabile del suo destino, protagonista della storia, e in generale “misura di tutte le cose”. È una concezione rivoluzionaria, che segna la nascita dell’era moderna.

La riscoperta dell’Antico

Si sviluppa così un’appassionata riscoperta della cultura classica (Umanesimo), soprattutto greca e romana, in cui l’uomo con i suoi valori aveva sempre rivestito un ruolo fondamentale. Gli artisti, in stretto rapporto con letterati (umanisti) e committenti, osservano e collezionano reperti archeologici e compiono viaggi di studio a Roma. I modelli classici diventano un riferimento importante per elaborare un linguaggio originale e moderno (1).

L’uomo e il “suo” spazio

L’arte rinascimentale vuole rappresentare la realtà in modo verosimile ma “migliorandola”. Si stabiliscono dunque norme precise per raffigurare l’uomo, la storia e la natura in composizioni unitarie e coerenti, impostate secondo una prospettiva rigorosa (2), che permette di raffigurare lo spazio tridimensionale sulla superficie piana in base a regole razionali.

Le opere del Rinascimento esaltano la bellezza dell’uomo, basata sulla corretta anatomia e sull’armonia delle proporzioni, ma esaltano anche il singolo individuo attraverso la resa della fisionomia e l’espressione dei sentimenti.

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Palazzi e città “razionali”

Anche palazzi (3), chiese e piazze vengono progettati secondo ideali di armonia ed equilibrio e concepiti in forme geometriche regolari.

Dal singolo edificio la riflessione degli umanisti si allarga anche al tema della città ideale (4), che deve essere il risultato di una felice unione fra organizzazione razionale e proporzioni architettoniche.

Commissioni private e arte di corte

Continuando una pratica già iniziata nel Trecento, imprenditori, mercanti e banchieri commissionano sempre più spesso opere d’arte destinate alle cappelle nelle chiese, ma anche alle loro residenze. Gli artisti sono inoltre chiamati a lavorare presso le corti: il signore diventa un mecenate, cioè un protettore, dell’artista di corte, a cui chiede di abbellire la propria dimora principesca e la città in cui risiede. Spesso il signore compone collezioni preziose, riunendo opere antiche e moderne in ambienti raffinati come gli studioli, piccole stanze private con eleganti armadi e scaffali.

Nuovi temi, nuove tecniche

Dalla cultura classica gli artisti riprendono temi e motivi che nel frattempo erano diventati rari o erano addirittura scomparsi. Fra questi, in particolare: il ritratto, il mito, la narrazione di eventi storici, il monumento equestre, l’allegoria profana (la rappresentazione di concetti astratti non legati a temi cristiani). Anche il nudo, tanto importante nell’antichità, torna in rappresentazioni sacre e profane.

Il Rinascimento fiammingo

Negli stessi anni in cui a Firenze si elabora un’arte prospettica, gli artisti delle Fiandre mettono a punto una pittura empirica caratterizzata da un luminoso naturalismo. Infatti, grazie alla tecnica della pittura a olio, i fiamminghi descrivono con minuzia la realtà, come attraverso una lente di ingrandimento. Alla “misura” italiana si contrappone l’“occhio” fiammingo (5).

Il nuovo ruolo dell’artista

L’artista, a capo di una bottega ben organizzata, assume una posizione sociale elevata e può diventare persino un aristocratico, come Andrea Mantegna alla corte di Mantova, o un intellettuale, come Leon Battista Alberti, autore di trattati. Gli artisti firmano con orgoglio le loro opere o vi introducono il proprio autoritratto.

  ricorda
L'arte del Quattrocento
  • Rinascimento significa rinascita delle arti: inizia a Firenze ai primi del Quattrocento

Rinascimento italiano

  • Riscoperta dell’arte antica
  • Composizione impostata secondo regole razionali (prospettiva geometrica)

Rinascimento fiammingo

  • Realtà delle cose comuni
  • Pittura a olio

Il tempo

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi