Filippo Brunelleschi

rinascimento

l’artista

Filippo Brunelleschi

È il primo architetto moderno, costruisce edifici razionali basati su moduli geometrici

Nato e vissuto a Firenze, Filippo Brunelleschi (1377-1446) è uno dei protagonisti del Rinascimento italiano. Scultore e architetto, elabora il metodo della prospettiva (vedi p. 215), che sarà un punto di riferimento fondamentale per gli artisti del Quattrocento. Inoltre concepisce un nuovo linguaggio architettonico, razionale e armonioso, fondato sulla matematica e sulla geometria.

Un’architettura per moduli

Dopo un inizio come orafo e scultore, nel 1402 Brunelleschi compie un importante viaggio formativo a Roma, dove con lo scultore Donatello, suo amico, si appassiona allo studio delle antichità.

Verso i quarant’anni Brunelleschi inizia a dedicarsi all’architettura. Dai modelli antichi, ma anche dal Romanico toscano (vedi p. 154), deriva un linguaggio basato su proporzioni geometriche. I suoi progetti prevedono la moltiplicazione o la divisione di un modulo geometrico, cioè un’unità di base corrispondente a un cerchio o a un quadrato con una misura prefissata: in tal modo gli spazi assumono forme basate su proporzioni numeriche. Questa regolarità è sottolineata da uno stile lineare e sobrio, esaltato dai materiali, la pietra serena, il marmo, il cotto. Caratteristica delle architetture di Brunelleschi e poi del Rinascimento fiorentino in genere è l’uso della pietra serena, grigia, che disegna le forme geometriche sulle pareti imbiancate, come una matita su un foglio da disegno.

Questi princìpi sono messi a punto da Brunelleschi già nella sua prima architettura: il loggiato dello Spedale degli Innocenti (6), un’istituzione pubblica che aveva il compito di accogliere e allevare i bambini abbandonati. In pianta, il portico è formato dalla successione di moduli uguali: un quadrato di 10 braccia fiorentine (1 braccio = 5,84 m circa) che segna la distanza fra una colonna e l’altra e fra queste e la parete di fondo. Lo stesso modulo si ripete in facciata: l’altezza delle colonne è uguale al diametro degli archi. Gli archi sono a tutto sesto, cioè perfetti semicerchi, che poggiano su colonne dal fusto liscio con capitelli corinzi.

 FAI tu!

Nello Spedale degli Innocenti il grigio della pietra serena disegna forme regolari sulle pareti bianche.

  • Aiutandoti con righello e compasso, su un foglio a quadretti disegna con la matita il portico progettato da Brunelleschi.

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La cappella dei Medici

Negli edifici religiosi Brunelleschi sviluppa due temi: la chiesa a pianta basilicale (San Lorenzo, Santo Spirito) e la cappella a pianta centrale (Sagrestia Vecchia in San Lorenzo, Cappella dei Pazzi nel Convento di Santa Croce).

La Sagrestia Vecchia (7), che si apre nel transetto sinistro della Basilica di San Lorenzo a Firenze, è l’opera più significativa in quanto è l’unica che Brunelleschi riesce a portare a termine prima di morire. I Medici finanziano la cappella e vi sono sepolti.

La Sagrestia Vecchia è un ambiente semplice e razionale al tempo stesso, regolato da princìpi geometrico-matematici in uno stile sintetico e coerente. Dalla chiesa si accede a un grande vano cubico, sormontato da una cupola a dodici vele che ha la forma di una mezza sfera, cioè è emisferica, ed è coronata all’esterno da una lanterna. Sul lato opposto all’ingresso, al centro, si trova l’altare in una scarsella a pianta quadrata, su cui poggia una cupoletta anch’essa di forma emisferica. Ai lati ci sono due piccoli locali di servizio.

La parete della Sagrestia Vecchia in cui si aprono la scarsella e i due vani laterali richiama la forma di un arco trionfale romano (vedi p. 94). All’Antico rimandano anche le lesene con i capitelli corinzi e i portali con colonne ioniche sormontate da timpani triangolari.

  ricorda
Filippo Brunelleschi
  • Inventa la prospettiva
  • Costruisce edifici basati su                                                           geometrici
  • Recupera elementi dell’architettura classica

Le vie dell'arte - volume B
Le vie dell'arte - volume B
Dalla preistoria a oggi