La dichiarazione Balfour
La Grande guerra ebbe conseguenze decisive e durature per il Medio Oriente, che nel 1914 era ancora in larga misura sotto il controllo dell’Impero ottomano. Per indebolire gli ottomani, l’Impero britannico strinse accordi con gruppi e movimenti nazionalisti della regione, che si ponevano obiettivi contraddittori e spesso in conflitto fra loro. Per esempio, nel 1916 i britannici non esitarono a fomentare la rivolta anti-ottomana dei palestinesi rappresentati dallo sceriffo (sharif, governatore) della Mecca, promettendo loro una ricompensa territoriale per il dopoguerra, anche se questa poteva pregiudicare l’assetto della Palestina a sfavore degli ebrei, che stavano rafforzando la loro presenza nella regione proprio grazie al sostegno britannico.
Il primo nucleo del futuro Stato ebraico
Fu infatti in questo contesto che si inserì la cosiddetta dichiarazione Balfour. Il 2 novembre 1917 Arthur James Balfour, ministro degli Esteri britannico, inviò tramite Walter Rothschild, uno dei leader della comunità ebraica di Londra, una lettera alla Federa-zione sionista di Gran Bretagna e Irlanda, organizzazione nata nell’ambito del movimento nazionale ebraico sorto a fine Ottocento e formalizzato nel 1897 a Basilea. Nella missiva si manifestava la disponibilità del governo di Sua Maestà a riconoscere «lo stabilirsi in Palestina di una sede na-zionale per il popolo ebraico». I termini dell’impegno britannico erano vaghi, dal momento che all’espressione “Stato” fu preferita quella di “sede nazionale” (national home).
Tuttavia, nel 1920 la dichiarazione fu incorporata all’interno del Trattato di Sèvres, che assegnava il controllo della regione della Palestina all’Impero britannico. La principale istanza del sionismo, la formazione di uno Stato per il popolo ebraico, era così per la prima volta sancita da un accordo internazionale.
Anche se non intendeva «pregiudicare i diritti civili e religiosi delle comunità non-ebraiche esistenti in Palestina», la dichiarazione Balfour di fatto ignorava i diritti politici dei palestinesi ed è per questo motivo che alcuni ritengono tale dichiarazione l’origine del lungo e sanguinoso conflitto tuttora aperto nella regione fra arabi ed ebrei.