ALTRI LINGUAGGI - Musica e gangster negli anni ruggenti

altri linguaggi

Musica e gangster negli anni ruggenti

Una scena del film C’era una volta in America, in cui viene ricostruita perfettamente l’ambientazione di uno speakeasy bar, cioè uno dei locali in cui si servivano bevande alcoliche di contrabbando.

Pur gravati dalle ombre del gangsterismo e del proibizionismo, i ruggenti anni Venti furono segnati da un’eccezionale espressione di creatività musicale, artistica, letteraria e cinematografica. Il desiderio di lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra appena terminata aprì un decennio pieno di slancio vitale, di cui divenne simbolo il charleston, danza dall’andamento brioso e frenetico che spopolava nelle sale da ballo.

La nascita del jazz

Il charleston si affermò insieme al jazz, una forma musicale che derivava dall’incontro fra i canti tradizionali degli schiavi afroamericani e la musica popolare americana, dal ragtime al blues. Le prime jazz band si formarono a New Orleans, prima di stabilirsi nei grandi centri, come Chicago e New York. A Manhattan, negli anni Venti, si esibivano le grandi orchestre di Duke Ellington e di Fletcher Henderson; Louis Armstrong cominciava la sua carriera e George Gershwin componeva The Rhapsody in Blue (1924). Uno dei più grandi scrittori del tempo, Francis Scott Fitzgerald, nel 1925 dava alle stampe Il grande Gatsby, in cui raccontava l’età del jazz.

I guasti del proibizionismo

I musicisti jazz suonavano spesso nei locali dove si consumavano clandestinamente alcolici e l’ascesa di questo genere musicale fu perciò strettamente legata al proibizionismo. Il divieto di produrre, vendere e trasportare bevande alcoliche fu sancito, nel 1919, dal 18° emendamento, stabilendo il tetto mas­simo di grado alcolico di ogni bevanda allo 0,5%. Largamente inviso alla popolazione, il proibizionismo alimentò fenomeni criminali come il contrabbando, la produzione illegale e il trasporto abusivo di alcolici, favorendo la proliferazione di bande criminali organizzate e violente. Fu questa, infatti, l’epoca in cui si affermarono i gangster, di cui il cinema ha raccontato la storia in film memorabili come C’era una volta in America di Sergio Leone (1984) e Gli intoccabili di Brian De Palma (1987). Fra i gangster più famigerati ci fu l’italoamericano Al Ca­pone, che attraverso feroci guerre tra bande diventò capo assoluto di questo mondo criminale.

Storie. Il passato nel presente - volume 3
Storie. Il passato nel presente - volume 3
Dal 1900 a oggi