FONTI - Il testamento di Lenin
FONTI
Il compagno Stalin, divenuto segretario generale, ha concentrato nelle sue mani un immenso potere, e io non sono sicuro che egli sappia servirsene sempre con sufficiente prudenza. D’altro canto, il compagno Trockij, come ha già dimostrato la sua lotta contro il Cc1 nella questione del commissariato del popolo per i trasporti, si distingue non solo per le sue eminenti capacità.
Personalmente egli è forse il più capace tra i membri dell’attuale Cc, ma ha anche una eccessiva sicurezza di sé e una tendenza eccessiva a considerare il lato puramente amministrativo dei problemi.
Queste due qualità dei due capi più eminenti dell’attuale Cc possono eventualmente portare alla scissione, e se il nostro partito non prenderà misure per impedirlo, la scissione può avvenire improvvisamente.
[...]
Aggiunta alla lettera del 24 dicembre 1922
Stalin è troppo grossolano, e questo difetto, del tutto tollerabile nell’ambiente e nei rapporti tra noi comunisti, diventa intollerabile nella funzione di segretario generale. Perciò propongo ai compagni di pensare alla maniera di togliere Stalin da questo incarico e di designare a questo posto un altro uomo che, a parte tutti gli altri aspetti, si distingua dal compagno Stalin solo per una migliore qualità, quella cioè di essere più tollerante, più leale, più cortese e più riguardoso verso i compagni, meno capriccioso ecc. Questa circostanza può apparire una piccolezza insignificante. Ma io penso che, dal punto di vista dell’impedimento di una scissione e di quanto ho scritto sopra sui rapporti tra Stalin e Trotskij, non è una piccolezza, ovvero è una piccolezza che può avere un’importanza decisiva.
V.I. Lenin, Lettera al Congresso e ultimi scritti, a cura di G. Garritano, Editori Riuniti, Roma 1974.
Storie. Il passato nel presente - volume 3
Dal 1900 a oggi