FONTI - Le Tesi di aprile

FONTI

Le Tesi di aprile

L’articolo Sui compiti del proletariato nella rivoluzione attuale, pubblicato il 20 aprile 1917 sulla Pravda, contiene le celebri Tesi di aprile di Lenin, scritte durante il suo viaggio di ritorno dalla Svizzera. Egli presentò le tesi il 17 aprile, in due diversi momenti: la prima in un‘assemblea di bolscevichi, la seconda in una riunione comune di bolscevichi e menscevichi delegati alla “Conferenza dei soviet dei deputati operai e soldati di tutta la Russia”, tenutasi al Palazzo di Tauride di Pietrogrado.

1. Nel nostro atteggiamento verso la guerra, che, da parte della Russia, anche sotto il nuovo governo di L’vov e soci, rimane incontestabilmente una guerra imperialistica di brigantaggio, in forza del carattere capitalistico di questo governo, non è ammissibile la benché minima concessione al “difensismo rivoluzionario”.

Il proletariato cosciente può dare il suo consenso ad una guerra rivoluzionaria che giustifichi realmente il difensismo rivoluzionario solo alle seguenti condizioni: a) passaggio del potere al proletariato e agli strati più poveri dei contadini che si schierano dalla sua parte; b) rinuncia effettiva, e non verbale, a qualsiasi annessione; c) rottura completa ed effettiva con tutti gli interessi del capitale. [...]


2. L’originalità dell’attuale momento in Russia consiste nel passaggio dalla prima fase della rivoluzione, che ha dato il potere alla borghesia a causa dell’insufficiente grado di coscienza e di organizzazione del proletariato, alla sua seconda fase, che deve dare il potere al proletariato e agli strati poveri dei contadini. [...]

Questa situazione originale ci impone di saperci adattare alle condizioni particolari del lavoro di partito tra le grandi masse proletarie, che si sono appena ridestate alla vita politica.


3. Non appoggiare in alcun modo il governo provvisorio, dimostrare la completa falsità di tutte le sue promesse, soprattutto di quelle concernenti la rinuncia alle annessioni.

Smascherare questo governo, invece di “rivendicare” ciò che è inammissibile e semina illusioni che esso, governo di capitalisti, cessi di essere imperialistico.


4. [...] Spiegare alle masse che i soviet dei deputati operai sono l’unica forma possibile di governo rivoluzionario e che, pertanto, fino a che questo governo sarà sottomesso all’influenza della borghesia, il nostro compito potrà consistere soltanto nello spiegare alle masse in modo paziente, sistematico, perseverante, conforme ai loro bisogni pratici, gli errori della loro tattica.

Fino a che saremo in minoranza, svolgeremo un’opera di critica e di spiegazione degli errori, sostenendo in pari tempo la necessità del passaggio di tutto il potere statale ai soviet dei deputati operai, perché le masse possano liberarsi dei loro errori sulla base dell’esperienza. [...]


8. Il nostro compito immediato non è l’“instaurazione” del socialismo, ma, per ora, soltanto il passaggio al controllo della produzione sociale e della ripartizione dei prodotti da parte dei soviet dei deputati operai.


V.I. Lenin, Sui compiti del proletariato nella rivoluzione attuale, in Opere, 24a ed., Editori Riuniti, Roma 1966.

Storie. Il passato nel presente - volume 3
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