Le fiabe dei fratelli Grimm
Già prima dell’unità, e ancora per tutto l’Ottocento, il genere letterario della fiaba era uno dei cardini su cui si fondava e attraverso cui si diffondeva la cultura tedesca, non solo fra i bambini.
Fra il 1812 e il 1822 venne pubblicata quella che diventerà la più importante raccolta di fiabe di tutta la storia del folklore: i Kinder- und Hausmärchen dei fratelli Jacob e Wilhelm Grimm. La raccolta ebbe una notevole funzione propulsiva, sia perché avviò un’eccezionale produzione di studi sulla fiaba, sia perché fu da esempio per le molte raccolte di fiabe nazionali realizzate nel corso dell’Ottocento in tutta Europa. Lo scopo dei Märchen (Fiabe), che si affiancavano alla raccolta dei canti popolari (Volkslieder) di Ludwig Achim von Arnim e Clemens Brentano (Des Knaben Wunderhorn, 1805-08), era quello di dotare la Germania di un corpus di letteratura popolare nazionale in cui riconoscersi e di riportare alla luce la sua vera poesia popolare, eco di quel passato a cui era necessario rifarsi per ricostruire l’anima nazionale tedesca.
Gli autori consideravano i Märchen un’opera scientifica, che metteva per iscritto con la massima fedeltà le fiabe narrate dalla viva voce del popolo. Tuttavia, nelle sue diverse edizioni, l’opera subì ritocchi e ampliamenti che i Grimm giustificavano col principio secondo il quale per ricostruire la forma primitiva di una fiaba bisognava confrontare e integrare le sue diverse varianti, dal momento che ciascun racconto orale assumeva di volta in volta una forma e uno stile secondo il narratore. In realtà, numerosi studi hanno messo in luce come molte fiabe fossero giunte ai Grimm non direttamente dalla viva voce del popolo, ma attraverso una mediazione. Alcune dipendevano dalle novelle letterarie francesi (di Perrault), mentre altre riecheggiavano le fiabe italiane cinque-seicentesche contenute in Le piacevoli notti di Giovan Francesco Straparola e in Lo cunto de li cunti di Giovan Battista Basile.
Del resto, se c’è un genere letterario che non può dirsi “nazionale” è proprio la fiaba. Così, le storie, i personaggi, i temi e i motivi della raccolta dei Grimm erano, paradossalmente, quasi sempre sovranazionali e internazionali al punto da rendere impossibile indicarne un’origine precisa.