FENOMENI - Orientalismi

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Orientalismi

Tuttavia, nel corso del secolo, a quest’inclinazione si andarono via via accompagnando rappresentazioni di segno opposto. Le culture e le società orientali inizia­rono a essere indistintamente descritte come arretrate, irrazionali, disorganizzate, immorali, violente e inferiori al mondo occidentale, costruendo ex novo o riadattando vecchi stereotipi funzionali a questa lettura: il musulmano fanatico, il sultano dispotico, lo spietato guerriero saraceno, la geisha e l’harem come apice della misoginia.In storia dell’arte il termine “orientalismo” indica la tendenza degli artisti occidentali a descrivere scene e personaggi del mondo orientale, talvolta imitando o ispirandosi ad autori del Vicino o del Lontano Oriente. Si trattava di un atteggiamento assai alla moda nel corso del XIX secolo, prosecuzione di quel gusto per l’esotismo e la sensualità orientali che da tempo permeava la cultura europea (si pensi all’orientalismo pittorico inglese, francese e italiano, o a Van Gogh, Gauguin e Degas) e che veniva alimentato sempre più dall’espansione coloniale in Medio Oriente, nel Maghreb e in Asia. In effetti, per tutto l’Ottocento, l’Europa non smise mai del tutto di guardare con curiosità all’universo orientale e mediorientale, sia come culla di millenarie civiltà (gli egizi, gli assiro-babilonesi e gli altri popoli oggetto al tempo di importanti scavi archeologici), sia come produttore di manufatti di pregio (le porcellane cinesi, i tappeti persiani, le stampe giapponesi), sia come società dal diverso sistema di valori (il ruolo della donna, il codice d’onore giapponese), sia infine come sede storica degli avvenimenti biblici (la Palestina, l’Egitto).

Questo atteggiamento, anch’esso detto “orientalismo”, si diffuse per vari motivi: la volontà di intellettuali vicini al potere di legittimare l’imperialismo dei loro governi; l’uso strumentale che ne facevano le diplomazie europee nei momenti di crisi (contro le pretese ottomane in Europa e zariste nei Balcani); l’impressione per episodi clamorosi di resistenza al dominio europeo (i massacri ottomani durante la guerra d’indipendenza greca, la rivolta di Kabul, quella indiana del 1857); il tentativo di costruire per contrasto culture nazionali europee eliminando gli elementi islamici e orientali, come nel caso della Grecia, della Spagna e dell’Italia.

Nell’ultimo quarto dell’Ottocento questo orientalismo si sarebbe poi intrecciato sempre più con il paternalistico razzismo dei colonizzatori, formando la base ideologica dell’espansione europea in Africa e in Asia.

Storie. Il passato nel presente - volume 2
Storie. Il passato nel presente - volume 2
Dal 1715 al 1900