capitolo 9

I precari equilibri in Europa e nell’Impero britannico

le parole della storiografia

Moti

L’azione del Congresso di Vienna fu da subito dibattuta: i contemporanei la criticarono per l’anacronistico conservatorismo e la miopia rispetto alle rivendicazioni dei nascenti movimenti liberali e nazionali; in seguito se ne sottolinearono soprattutto i meriti, come il contributo allo sviluppo del diritto internazionale, il pragmatismo dei protagonisti e l’aver assicurato all’Europa quasi un secolo di pace. Oggi la storiografia ha però messo in discussione il concetto di “pace dei cento anni”, ricordando la precarietà degli assetti euro-americani, destabilizzati da guerre, insurrezioni secessioniste, lotte di liberazione, proteste corporative e rivolte antiassolutiste. II fremiti che percorsero il mondo “restaurato”, per quanto diversi fra loro al punto da non poter essere complessivamente definiti “liberali” o “nazionali”, furono però simili per le modalità di lotta, per il protagonismo dei ceti medio-alti animati dai lasciti della Rivoluzione francese e per i risultati spesso modesti. Proprio perché non furono fenomeni di massa dagli esiti duraturi, si preferisce parlare quasi sempre di “moti” invece che di rivoluzioni.

Storie. Il passato nel presente - volume 2
Storie. Il passato nel presente - volume 2
Dal 1715 al 1900