5.2 Dalla monarchia costituzionale alla repubblica (1791-93)

5.2 Dalla monarchia costituzionale alla repubblica (1791-93)

La notte di Varennes e la Costituzione del 1791
I monarchi erano sempre più intimoriti dalla situazione che si era venuta a creare e avevano intensificato i contatti con le corti straniere, cercando appoggi per una fuga dal paese. Nella notte fra il 20 e il 21 giugno del 1791, Luigi XVI e Maria Antonietta, travestiti e accompagnati da un seguito di fedeli e servitori, usarono un passaggio segreto per lasciare il Palazzo delle Tuileries e andare verso est. Furono bloccati di notte a Varennes [ 6] e, quattro giorni più tardi, subirono l’umiliazione del ritorno a Parigi sotto scorta, osservati da una folla inferocita, che aveva percepito il gesto come un tradimento [▶ altri LINGUAGGI].

Alcuni membri radicali dell’Assemblea chiesero la destituzione del re e fra costoro si distinse l’avvocato Maximilien de Robespierre (1758-94), già da mesi in prima linea come interprete delle rivendicazioni popolari. Prevalse tuttavia una linea moderata, con la richiesta a Luigi di accettare la carta costituzionale votata il 4 settembre, ricordata come Costituzione del 1791. Quest’ultima riservava al sovrano solo un potere limitato (nomina di ministri, diplomatici e cariche dell’esercito) e offriva il diritto di voto ai soli cittadini “attivi”, cioè a coloro che pagavano tasse per almeno tre giorni di lavoro, stabilendo di fatto che una buona condizione economica era un requisito fondamentale per essere un cittadino a tutti gli effetti. Nei fatti il documento includeva circa 4 milioni di francesi, ma lasciava fuori le donne, masse di indigenti e moltissimi salariati, ovvero tutti coloro che non possedevano l’indipendenza economica e culturale per poter partecipare alla vita politica.

Storie. Il passato nel presente - volume 2
Storie. Il passato nel presente - volume 2
Dal 1715 al 1900