Sottoscrivendo questo documento Guglielmo d’Orange e Maria Stuart riconobbero ufficialmente l’instaurazione di una monarchia parlamentare. La corona, riconoscendo di essere sottoposta all’obbligo di obbedire alle leggi, rinunciava definitivamente a pretendere di governare per diritto divino ma perdeva anche altri diritti come quello di richiedere denaro con imposizioni fiscali senza il consenso del parlamento, di procedere all’arresto dei sudditi che inoltravano petizioni, di mantenere un esercito attivo fuori dalla congiuntura bellica. Come nel caso dello Habeas Corpus, anche questo documento affonda le radici nel passato e appare come fase finale di un cammino iniziato secoli prima con la concessione della Magna Charta.