Nel XIV e XV secolo avvennero importanti trasformazioni nel continente euroasiatico. Sul piano economico e demografico si interruppe la fase espansiva precedente e dalla crisi derivò una profonda riorganizzazione della produzione, della manifattura e del sistema di scambi commerciali. Anche gli assetti politici mutarono: i grandi poteri universali, il papato e l’Impero occidentale, dovettero affrontare tensioni e conflitti, subendo infine un sostanziale ridimensionamento a favore dei poteri monarchici emergenti, favoriti dall’elaborazione di nuovi strumenti per il controllo dei poteri signorili locali. In Asia, il secolare confronto tra civiltà nomadi e sedentarie produsse esiti di grandissimo rilievo: l’emergere del potere turco ottomano pose fine all’Impero bizantino e le dinastie che ereditarono l’esperienza mongola in Asia centrale diedero vita a istituzioni politiche solide. Esse tuttavia non riuscirono a tenere il passo culturale e tecnologico con l’Europa occidentale, che riuscì a sfruttare efficacemente innovazioni tecnologiche in campo militare, navale e scientifico.