XVIII, 5, 2 Ahimè quanto fu indegno che gettassero al suolo icone venerande e che scagliassero in luoghi impuri le reliquie di chi aveva sofferto in nome di Cristo. Ma cosa orrenda anche solo a sentirla, si videro il sangue e il corpo divino di Cristo versati e gettati per terra: quelli arraffarono i loro preziosi contenitori, ne spaccarono alcuni intascando gli ornamenti che vi si trovavano […] quei precursori dell’Anticristo, primi artefici e premonitori delle empissime azioni che si attendono da costui […].
5, 3 Poiché dovevano essere portati via come fossero bottino i santissimi arredi e i sacri veli, incomparabili per abilità tecnica e per grazia e rarissimi per i materiali […] vennero introdotti fin nei penetrali della chiesa1 muli e animali da soma con il basto, alcuni dei quali, scivolati a terra e non riuscendo a stare sulle zampe a causa della levigatezza dei marmi del pavimento, furono trafitti con dei coltelli, cosicché il pavimento divino fu contaminato dallo sterco degli intestini e dal sangue versato […].
6, 1 Questo fecero il collo bronzeo, la mente superba, il cipiglio ritto, la guancia sempre rasata che dà un aspetto giovanile, la destra assetata di sangue, il naso irascibile, l’occhio levato in alto, la mascella insaziabile, l’animo incapace di amore, la parlata squillante, rapida e quasi danzante sulle labbra, o meglio lo fecero quelli che presso di loro erano saggi e sapienti, rispettosi dei giuramenti, amanti del vero e odiatori dei malvagi […] e più ancora coloro che si erano presa la croce sulle spalle2 e più volte avevano giurato in nome di quella e delle Sacre Scritture che avrebbero attraversato la terre dei cristiani senza spargimento di sangue […].
6, 2 Si rivelarono dei contafrottole: inseguendo la vendetta del Santo Sepolcro infuriarono apertamente contro Cristo e, con la croce, perpetrarono la distruzione della croce che recavano sul dorso, non temendo di gettarsela ai piedi per un po’ d’oro e di argento […] Gli Ismaeliti3 non fecero così, se non altro si comportarono con pietà e mitezza nei confronti dei connazionali di costoro quando espugnarono Sion4.
Niceta Coniata, Grandezza e catastrofe di Bisanzio (Narrazione cronologica), vol. III, trad. A. e F. Pontani, Fondazione Lorenzo Valla-Mondadori, Roma-Milano 2014