capitolo 5

Mondo urbano e autonomie cittadine

le parole della storiografia

Comune

Tradizionalmente la storiografia ha guardato all’esperienza comunale italiana come a un fenomeno rivoluzionario e borghese che, a partire dall’XI secolo circa, si contrapponeva al feudalesimo tipico dei rapporti sociali nelle campagne. In questa interpretazione tipicamente sette-ottocentesca, il comune divenne quindi sinonimo di borghesia, libertà, repubblica e come tale fu proposto come modello politico per l’Italia ancora divisa tra le potenze europee. Da alcuni decenni questa visione è stata ridiscussa nell’ottica di una maggiore complessità. Dapprima si è messa in evidenza l’importanza cruciale, anche nelle città, di ceti signorili pervasi da logiche di appartenenza familiare e di clan; in seguito, l’interpretazione si è fatta più sfumata e attenta ai singoli contesti in cui questa esperienza si è svolta. Il risultato è un’indagine ancora aperta, ma che è giunta senz’altro a riconoscere nella città un laboratorio della trasformazione sociale, economica, politica e istituzionale, di cui il comune, in quanto autonoma organizzazione politica, è uno dei tratti più interessanti.

Storie. Il passato nel presente - volume 1
Storie. Il passato nel presente - volume 1
Dal 1000 al 1715