3.3 Espansione e declino dell’Impero bizantino

3.3 Espansione e declino dell’Impero bizantino

Una nuova fase di splendore

A partire dal IX secolo l’Impero bizantino, sotto la dinastia macedone (867-1057), visse un periodo di rinnovato sviluppo ed espansione [▶ fenomeni]. Nei confronti del mondo slavo, dai Balcani alla Russia, l’impero agì prevalentemente sul piano culturale e religioso e solo in seguito su quello militare. Fu infatti avviata un’intensa attività diplomatica e missionaria, affidata a due fratelli di Tessalonica dalle vaste competenze filologiche, Costantino (che morirà in un monastero greco a Roma con il nome di Cirillo) e Metodio, che crearono un alfabeto slavo (il glagolitico) e lo impiegarono per tradurre le Sacre Scritture. Costantinopoli ricomprese nella propria orbita Macedonia, Serbia e Bulgaria, consolidando le proprie posizioni anche sulla costa balcanica e in Italia meridionale continentale. Con i successori di Basilio I, fondatore della dinastia, l’espansione interessò anche l’Oriente. Nel X secolo Niceforo Foca (963-69) sottomise la Cilicia e Cipro, giungendo poi fino in Siria, dove conquistò Antiochia. Vittoriose campagne nel Caucaso, in Siria e nel Nord della Mesopotamia furono condotte anche da Basilio II (976-1025), che inoltre consolidò la presenza bizantina nei Balcani e nell’Adriatico con una violentissima spedizione contro il regno bulgaro (che gli valse in seguito l’epiteto di Bulgaròctono, “uccisore di Bulgari”). Con Basilio II l’impero raggiunse la massima estensione geografica dopo Giustiniano [ 7].

Nell’ultima parte dell’XI secolo l’impero attraversò una fase di grave difficoltà: l’insediamento dei Selgiuchidi nel Nord della Mesopotamia costituì una grave minaccia, come abbiamo visto ricordando la sconfitta di Manzikert del 1071. Nello stesso anno Costantinopoli dovette subire la perdita di Bari e della Puglia, che come vedremo passarono nelle mani dei normanni. Gli equilibri nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente potevano ormai dirsi rovesciati.

Nel 1082 l’imperatore Alessio I (1081-1118), il primo della dinastia dei Comneni, decise di fronteggiare la minaccia normanna di Roberto il Guiscardo che, dopo aver conquistato i territori bizantini in Italia, era sbarcato in Epiro. Chiese a questo scopo l’aiuto di Venezia, che inviò la sua flotta in cambio di consistenti privilegi commerciali. L’intervento veneziano si rivelò fallimentare: a Durazzo e Corfù la flotta bizantino-veneziana fu annientata e l’attacco normanno terminò solo per la morte di Roberto, a Cefalonia, a causa della peste. Tuttavia, i privilegi concessi alla città lagunare nel 1082 restarono in vigore e divennero il cardine dell’impero commerciale veneziano, nonché il paradigma delle relazioni fra Venezia e Costantinopoli per tutto il secolo successivo. Ai veneziani fu concessa la costituzione di una colonia mercantile permanente a Costantinopoli, oltre alla facoltà di commerciare ogni genere di merce con esenzione da ogni dazio o tassa in alcuni porti in Asia Minore e Grecia.

Come già avevano fatto i romani, contro i “barbari” Selgiuchidi Alessio chiese aiuto ad altri “barbari”, normanni e slavi che avevano occupato territori dell’impero, vincolandoli con trattati diplomatici, giuramenti di fedeltà e contributi in denaro. Nel marzo 1095, durante un concilio a Piacenza, gli ambasciatori bizantini invocarono l’aiuto militare contro i “pagani” che minacciavano i cristiani d’Oriente. Era il casus belli per l’apertura di un nuovo fronte della cristianità contro il mondo musulmano: quello delle cosiddette “crociate” in Terrasanta.

  fenomeni

Diritto, società e cultura sotto la dinastia macedone

Una nuova risistemazione del diritto

Basilio I (867-86) avviò un’ampia attività legislativa, poi proseguita dal successore, Leone VI il Saggio (886-912), allievo del coltissimo patriarca di Costantinopoli Fozio (827 ca.-91 ca.). La raccolta di leggi e la revisione del Corpus iuris civilis di Giustiniano, che Basilio aveva progettato, fu chiamata Purificazione delle vecchie leggi e costituì la base dei 60 libri dei Basiliká di Leone, il fondamento del successivo ordinamento giuridico bizantino. Insieme con altri libri giuridici, il diritto romano e bizantino codificato nei Basiliká si diffuse ampiamente anche nel mondo slavo.

Potere imperiale e potere patriarcale

Il modello dell’organismo statale ed ecclesiastico descritto nei Basiliká tende all’unità: le due sfere, laica ed ecclesiastica, sono teoricamente poste in perfetto parallelismo.

Da un lato, infatti, si afferma un modello statuale fortemente burocratico e centrato sulla figura dell’imperatore, capo supremo dell’amministrazione e dell’esercito, giudice e legislatore supremo nonché protettore della Chiesa e custode della fede ortodossa.

Dall’altro, l’ordinamento ecclesiastico trova il proprio fondamento nel patriarca di Costantinopoli e nell’istituto del concilio, ai quali spettano le decisioni in materia di fede.

Le campagne e l’ascesa di un’aristocrazia terriera

L’attività legislativa proseguì con gli imperatori Romano Lecapeno (920-44) e Costantino VII (945-59), figlio di Leone VI, che emanarono norme importanti in difesa dei contadini e dei piccoli proprietari terrieri impoveriti che costituivano il nerbo dell’esercito nelle province (temi): infatti solo a Costantinopoli erano di stanza reggimenti di soldati di professione e la flotta imperiale, mentre lungo i confini non esisteva un esercito permanente. La condizione di contadini e piccoli proprietari era sempre più spesso minacciata dall’aristocrazia, composta da dignitari civili, militari ed ecclesiastici, che acquistava le loro terre rendendoli dipendenti.

Nonostante i provvedimenti, la tendenza non si arrestò, e questa nuova classe di proprietari terrieri e funzionari pubblici arrivò a costituire un potente gruppo di pressione ai vertici dell’impero, i cui privilegi furono estesi e istituzionalizzati nel secolo successivo, con la dinastia comnena.

Un’intensa attività culturale

Sotto il patrocinio di Costantino VII si svolse inoltre un’intensissima attività culturale, dominata dal confronto tra tradizione aristotelica e neoplatonismo, volta alla redazione di una serie di opere enciclopediche e manuali di scienza politica (L’amministrazione dello statoIl libro dei temiIl libro delle cerimonie) necessari per la vita dell’amministrazione e della corte imperiale, nonché importanti opere enciclopediche di carattere linguistico o agiografico (raccolte di vite dei santi).

In questa occasione si avviò un’importante rivoluzione grafica: la traslitterazione in lettera minuscola (metacharakterismós) del­l’intero patrimonio bibliografico antico, sino ad allora trasmesso in lettera maiuscola.

Storie. Il passato nel presente - volume 1
Storie. Il passato nel presente - volume 1
Dal 1000 al 1715