L’architettura romantica

2.10 L'architettura romantica

L'architettura romantica si manifesta per la prima volta in Inghilterra attorno alla metà del Settecento, quindi si diffonde in Europa tra gli anni Quaranta e Novanta dell'Ottocento, con tempi successivi rispetto alla pittura e alla letteratura.
L'edificio romantico risponde a un concetto di Bello che è slegato dalla norma classica e fa piuttosto riferimento alla libertà formale del progetto. In linea con un certo individualismo, l'architetto romantico segue la propria capacità inventiva prelevando elementi architettonici provenienti da epoche differenti, con una preferenza per il Gotico: bifore, guglie, soffitti a volte incrociate, un certo slancio longitudinale sono mescolati a elementi rinascimentali o esotici. L'abbinamento non segue canoni stabiliti ma il gusto del progettista che, senza preoccuparsi del rigore storico, crea abbinamenti armoniosi e sofisticati. L'accostamento di stili provenienti da epoche diverse prende il nome di  eclettismo e risponde essenzialmente a princìpi decorativi.
Negli stessi anni nasce il giardino romantico (41), in cui la vegetazione prende il sopravvento sul progetto dell'uomo e la rovina si integra al paesaggio in un insieme pittoresco.
La cultura inglese dimostra di apprezzare il pittoresco e l'esotico fin dalla metà del Settecento: questi due elementi caratterizzano infatti lussureggianti giardini apparentemente spontanei, arricchiti da piccole costruzioni, spesso ruderi dalle forme goticheggianti che, proprio perché in rovina, s'inseriscono con maggiore organicità nel paesaggio. Nel 1742 il teorico Batty Langley pubblica Gothic Architecture improved by Rules and Proportions (Architettura gotica perfezionata da regole e proporzioni), un testo che tenta di individuare una norma anche nell'architettura neogotica. 

Strawberry Hill House 

La proposta di Langley è in antitesi con la volontà di Horace Walpole (1717-1797), visionario committente di una villa a Strawberry Hill (42), non distante da Londra, in cui la mescolanza di stili differenti è il risultato della creatività dell'architetto. Walpole affida il progetto all'architetto James Essex (Cambridge 1722-1784), che dal 1749 amplia l'edificio già esistente con elementi provenienti in gran parte dalla tradizione del Gotico. Partendo da un cottage secentesco, Essex sviluppa un edificio costruito su una pianta irregolare, in cui recupera sia dettagli costruttivi tipici dei castelli medievali – torrette e merlature – sia elementi propri delle cattedrali, come finestre ad arco e vetri piombati. L'architetto non fornisce un progetto definitivo ma, come era d'uso nella pratica costruttiva delle cattedrali, allarga e modifica l'edificio in corso d'opera. L'imponente villa, che doveva contenere la collezione d'arte di Walpole – politico, letterato e antiquario, autore de Il castello di Otranto – è naturalmente incorniciata da un giardino all'inglese.

II Gothic revival in Inghilterra 

Nel corso dell'Ottocento l'Inghilterra vittoriana rinsalda la predilezione per elementi architettonici recuperati dalla tradizione gotica, letta anche in una prospettiva nazionalistica. Il Gotico viene identificato come lo stile fondante della cultura inglese e la sua ripresa, nota come Gothic revival, è un recupero che si fa gradualmente più consapevole e ponderato. Il Medioevo diviene oggetto di studi scrupolosi che includono un'attenta rilevazione degli edifici; questa si traduce sovente in un ripristino, che in molti casi sfiora il rifacimento.

Palazzo del Parlamento 

Una delle ragioni della diffusione del Gotico nell'architettura inglese è la costruzione del Palazzo del Parlamento di Londra (43). Nel 1834 un incendio distrugge quasi completamente l'antico edificio; viene perciò pubblicato un bando per la realizzazione di un nuovo palazzo in cui gli architetti sono esplicitamente invitati a proporre progetti che si ispirino agli stili nazionali, il Gotico o l'Elisabettiano. Charles Barry (Londra 1795-1860), vincitore del concorso, progetta un edificio dalla pianta simmetrica ma ricorre, nel rivestimento esterno, al recupero di pinnacoli, torrette e finestre ogivali tipici dell'architettura gotica. La complessità e la vastità del progetto richiedono l'impiego di un'ampia squadra di artisti guidati da Barry, che così ha modo di recuperare anche una vagheggiata etica della collaborazione di bottega tra artisti e artigiani. Gli arredi vengono affidati ad Augustus Welby Pugin (Londra 1812-1852), accanito sostenitore del revival medievale e dell'intrinseca patina mistica che lo accompagna.

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Il Neogotico in Francia 

Il ritorno al Gotico è un fenomeno che coinvolge la Francia solo a partire dagli anni Trenta dell'Ottocento in quanto il potere napoleonico ha imposto un gusto improntato al recupero della classicità. Persino il Génie du Christianisme (Genio del Cristianesimo), il celebre romanzo di François-René de Chateaubriand pubblicato nel 1802, viene percepito come la più eloquente apologia della restaurata coscienza religiosa dopo l'ateismo rivoluzionario, senza rilevare però la profonda ammirazione dello scrittore per l'epoca medievale. Il libro ha un enorme peso nello sviluppo di una cultura romantica in Francia, al pari del più tardo Notre-Dame de Paris (1831) di Victor Hugo, che contribuisce a riportare l'attenzione sull'architettura gotica. Sette anni dopo, nel 1837, il Ministero francese istituisce la Commission des Monuments Historiques (Commissione dei Monumenti Storici), con il compito di provvedere al restauro degli edifici medievali. L'architetto che maggiormente influisce sul recupero del Gotico in Francia è Eugène Viollet-le-Duc (Parigi 1814-Losanna 1879).

Notre-Dame 

A quest'ultimo si deve anche l'intervento sulla cattedrale parigina di Notre-Dame (44), che aveva subito gravi danni durante la Rivoluzione francese.
Il restauro di Notre-Dame, cantiere iniziato nel 1845 e protrattosi sino alla morte dell'architetto, consiste nel ripristino della facciata occidentale, nella costruzione di una guglia di 90 metri, posta all'incrocio tra la navata e il transetto, e nella realizzazione di circa settanta statue collocate sopra i tre portali ed eseguite dalla squadra dello scultore Adolphe-Victor Geoffroy-Dechaume (45).

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ARCHITETTURA E URBANISTICA

Le teorie sul restauro nel XIX secolo in Francia e Inghilterra

Il fenomeno del Gothic revival, l’attenzione e la premura rivolte ai monumenti medievali che, più o meno conservati, popolano il territorio europeo, induce una serie di studi e approfondimenti sui sistemi e sulle tecniche costruttive dei cantieri del passato; questo atteggiamento scientifico è alla base dell’origine del concetto di patrimonio architettonico, dovuto anche al fatto che proprio nel Gotico l’Inghilterra e la Francia riconoscono il proprio stile nazionale, puro, autentico e simbolo del Cristianesimo. Proprio in queste due nazioni, le più prolifiche nel dibattito sulla conservazione delle opere architettoniche, prende vita la consapevolezza della necessità di tutelare tale patrimonio, con la nascita della nuova disciplina del restauro; questo tuttavia, si delinea con due filoni in netta contrapposizione. 

In Francia 

In Francia, esso affonda le sue radici teoriche nelle opere di Eugène Viollet-le-Duc, tra le quali il Dizionario ragionato dell’architettura francese dall’XI al XVI secolo, scritto tra il 1854 e il 1868, e i Dialoghi sull’architettura (1863-1872). Viollet-le-Duc, dal 1841 Ispettore dei Monumenti Storici a Parigi, codifica le norme del cosiddetto restauro stilistico secondo il quale, pur introducendo una rigorosa analisi delle fonti, si legittima altresì ogni intervento volto a ripristinare l’unità stilistica del monumento, facendosi carico di licenze interpretative nel caso di ricostruzioni di parti mancanti o incomplete, anche solo per analogia con altri edifici esistenti.
Frutto del pensiero storicista, secondo cui i fenomeni storici si verificano in seguito a meccaniche di causa-effetto dagli esiti invariabili e, perciò, prevedibili, questo tipo di restauro opera in nome di un’unità di stile spesso forzata poiché considera la storia come una continua evoluzione senza “salti”, senza condizionamenti esterni, perfettamente ricostruibile a posteriori.
Tra gli interventi da lui effettivamente realizzati si ricordano il restauro della Cattedrale di Notre-Dame di Parigi e quello del Castello di Pierrefonds (1858- 1884): in quest’ultimo caso l’architetto ricrea ex novo il castello trecentesco distrutto nel XVII secolo, di fatto inventando un modello che finirà per condizionare inevitabilmente l’immaginario collettivo sul Medioevo. 

In Inghilterra 

Di natura contraria l’atteggiamento di John Ruskin (1819-1900), scrittore e critico d’arte inglese la cui interpretazione romantica dell’arte e dell’architettura influenza grandemente l’estetica vittoriana. Egli ritiene addirittura immorale la pratica del restauro stilistico o “di ripristino”, considerando qualsiasi intervento di questo genere come una menzogna, una manomissione dell’originale. La sua difesa dell’autenticità viene espressa nelle due opere Le sette lampade dell’Architettura del 1849 e Le pietre di Venezia del 1851, in cui egli teorizza che l’edificio passi tre fasi, ovvero il progetto, la funzione e la conservazione. Solo alla prima fase egli dà valore creativo e reputa ineluttabile il processo biologico per cui un’opera va incontro alla decadenza; perciò egli prevede che si possano conservare gli edifici con minimi interventi e al meglio possibile, ma mai ripristinarli, procedimento che ne comprometterebbe la bellezza originaria. Il tempo e la natura, secondo Ruskin, devono fare il loro corso e rivestire le opere della “patina”, ovvero l’elemento caratterizzante che è il preludio allo stadio più glorioso dell’opera, vale a dire la rovina.

Il Neogotico in Italia 

A partire dall'Ottocento l'architettura romantica trova seguito anche in Italia. Ne è un esempio l'ampliamento del Caffè Pedrocchi a Padova, realizzato in stile neoclassico da Giuseppe Jappelli (Venezia 1783-1852) tra il 1826 e il 1842. Gli anni del cantiere padovano coincidono con alcuni viaggi formativi in Francia e Inghilterra durante i quali l'architetto veneziano ebbe modo di entrare in contatto con i diversi aspetti dell'architettura romantica.

Caffè Pedrocchi 

Jappelli modifica l'originaria struttura neoclassica del caffè trasformandola in uno dei più noti esempi di eclettismo italiano: egli annette all'originario corpo quadrangolare un secondo edificio – detto il Pedrocchino – decorato da cuspidi, bifore e occhi quadrilobati (46). Jappelli fu anche un noto progettista di giardini romantici, tra cui il celebre giardino di Palazzo Treves de' Bonfili, sempre a Padova (oggi parco pubblico).

Facciata della Chiesa di San Pietro a Trento 

Nel solco neogotico tracciato da Jappelli, il padovano Pietro Estense Selvatico (Padova 1803-1880), che dal 1849 tiene la cattedra di estetica e storia dell'architettura all'Accademia di Venezia, affianca alla progettazione e al restauro un'intensa attività di teorico e critico. La facciata della Chiesa di San Pietro a Trento (47), che Selvatico ripensa in stile neogotico, esemplifica i contenuti del suo pensiero. Recuperata tra il 1848 e il 1850, la chiesa presenta una facciata divisa in tre campate, con due bifore lobate ai lati del portale, ed è realizzata in marmi policromi, come nella tradizione del Gotico veneziano.

Facciata della Cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze 

A Firenze, questo filone si concretizza in occasione dei completamenti delle facciate della Basilica di Santa Croce (1857-63), a opera di Nicola Matas (Ancona 1798-Firenze 1872) e della Cattedrale di Santa Maria del Fiore (1870-1888) su progetto di Emilio De Fabris (Firenze 1807-1883). Per quest'ultimo progetto, dall'esito finale assai criticato, sono banditi tre concorsi a partire dal 1861, prima di arrivare alla nomina del vincitore. In particolare, il nodo della questione sembra incentrato sul coronamento in facciata delle navate laterali: da una parte i sostenitori del "fronte tricuspidato", tra cui lo stesso De Fabris, propongono un modello a loro dire più vicino all'esito voluto ma non realizzato da Arnolfo di Cambio e si basano su esempi compiuti, come il Duomo di Orvieto; dall'altra i promotori della soluzione di impianto basilicale caldeggiano l'inserimento di un ballatoio piano (48). Sulla scelta del progetto viene chiamato a esprimersi anche Pietro Estense Selvatico, dei cui suggerimenti si avvale in seguito lo stesso De Fabris, uscito vincitore con una soluzione a cuspidi. Alla morte dell'architetto, il cantiere viene proseguito da Luigi Del Moro (Livorno 1845-Firenze 1897) non senza controversie, tanto che in seguito a un referendum popolare si decide di virare la costruzione sulla soluzione di tipo basilicale.

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GUIDA ALLO STUDIO

L’architettura romantica

I saperi fondamentali 
  • L’architettura romantica nasce in Inghilterra intorno alla metà del Settecento e si diffonde in Europa tra il 1840 e il 1890. Gli edifici romantici si caratterizzano per un distacco dalla tradizione classica e per l’accostamento di stili differenti (eclettismo), con una marcata preferenza per il Gotico. Nello stesso periodo nasce e si diffonde il “giardino romantico” in cui la natura prende il sopravvento sul progetto umano, dando vita a paesaggi pittoreschi.
  • Nel corso dell’Ottocento, in Inghilterra si assiste a un recupero del Gotico (Gothic revival), cioè a un ritorno agli elementi strutturali e decorativi tipici delle architetture medievali. Il PALAZZO DEL PARLAMENTO di Londra, realizzato da Charles Barry (1795-1860) tra il 1840 e il 1868, è un esempio evidente di questa nuovo linguaggio stilistico. 
  • La diffusione dell’architettura neogotica avviene in Francia a partire dagli anni Trenta ed è sostenuta da un ampio dibattito culturale e letterario. L’architetto che maggiormente influisce sul ritorno al Gotico è Eugène Viollet-le-Duc (1814-1879), cui viene affidato il restauro della cattedrale parigina di NOTRE-DAME
  • A partire dall’Ottocento l’architettura neogotica si diffonde anche in Italia: Giuseppe Jappelli (1783-1852) modifica l’originale struttura neoclassica del CAFFÈ PEDROCCHI a Padova aggiungendo un’ala gotica e trasformando così l’edificio in uno dei più noti esempi di eclettismo italiano.
Le domande guida 
  • Quali sono le caratteristiche dell’architettura romantica?
  • Che cosa si intende con il termine “eclettismo”?
  • Quali novità apporta il Romanticismo all’architettura dei giardini?
  • Che cosa significa l’espressione “Gothic revival”?
  • Quali sono le differenze tra le teorie del restauro francesi e inglesi?
  • Chi sono i maggiori rappresentanti dell’architettura neogotica in Francia e in Italia?

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi