ANALISI D'OPERA - Renzo Piano, Maison Hermès

Analisi D'opera

Renzo Piano

Maison Hermès

  • 1998-2006
  • Tokyo

Per costruire il suo quartier generale in Oriente, la casa di moda francese Hermès sceglie la città di Tokyo, e in particolare il prestigioso e affollato quartiere commerciale di Ginza. L’edificio, destinato a ospitare una boutique, uffici amministrativi e alcuni spazi espositivi e multimediali, sorge su di un piccolo lotto di terreno stretto e lungo, di circa 500 metri quadrati di superficie.

Descrizione

Renzo Piano realizza un corpo parallelepipedo a più piani estremamente nitido e lineare, modellato soltanto negli smussi degli spigoli verticali. La facciata più lunga si interrompe per dare spazio a una sorta di piccola piazza dove sono collocati l’ingresso principale e un accesso alla metropolitana sottostante. La caratterizzazione dell’edificio è affidata unicamente all’uso dei mattoni quadrati in vetro con cui sono costruite le facciate, da terra fino alla copertura. Tali moduli, legati tra loro da giunti in cemento armato (vetrocemento), permettono alla luce di penetrare in maniera diffusa all’interno e, viceversa, consentono dall’esterno di percepire parzialmente la scansione degli spazi e il movimento delle persone impegnate nelle attività commerciali. Di sera, inoltre, l’architettura si tramuta in una grande lanterna dalle forti valenze espressive.

CONFRONTI E INFLUENZE

La scelta del vetrocemento totalizzante è stata praticata, molti decenni prima, anche da Pierre Chareau (Bordeaux 1883-Easthampton, New York 1950) e Bernard Bijvoet (Amsterdam 1889-Haarlem 1979), assoluti precorritori nell’impiego di questo materiale in ambito modernista. Nella loro Maison de Verre, costruita tra il 1928 e il 1932, i due architetti realizzano l’intera facciata con i mattoni vitrei, montandoli su strutture metalliche accuratamente progettate. L’edificio è molto più piccolo e di minor impatto scenografico rispetto a quello di Piano (si tratta di una semplice residenza con annesso ambulatorio per un medico parigino), ma l’estetica della traslucenza, che svela in parte le funzioni interne e attiva particolari effetti luminosi, è del tutto analoga.

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi