Le Corbusier

8.19 Le Corbusier

Charles-Édouard Jeanneret, universalmente noto con lo pseudonimo di Le Corbusier (La Chaux-de-Fonds 1887-Roquebrune-Cap-Martin 1965), è svizzero di nascita ma, ben presto, si trasferisce a Parigi. È considerato uno dei più influenti architetti del Novecento. La sua elaborazione teorica è fondata sui cinque punti per una nuova architettura, enunciati e pubblicati nel 1923 nel saggio-manifesto Verso un’architettura. Essi sono: i pilotis (esili pilastri in calcestruzzo armato); il tetto giardino; la pianta libera (da partizioni murarie); la finestra a nastro (continua e a marcato sviluppo orizzontale); la facciata libera. Si tratta di principi rivoluzionari che, dopo essere stati applicati inizialmente dallo stesso Le Corbusier nelle sue opere, vengono progressivamente e rapidamente accolti da numerosi progettisti che, tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, diffondono su scala internazionale un nuovo modo di concepire l’architettura.

Padiglione dell’Esprit Nouveau

L’attività di Le Corbusier si concentra inizialmente sul tema dell’abitazione. Dopo aver sviluppato negli anni Dieci alcuni progetti di case con strutture in calcestruzzo armato riproducibili in serie, l’architetto realizza il Padiglione dell’Esprit Nouveau (100) che viene costruito all’Esposizione delle Arti Decorative di Parigi nel 1925. Si tratta di un modulo abitativo bianco ed essenziale, anche in questo caso pensato per la replicazione seriale. Il padiglione è strutturato secondo il sistema del duplex, caratterizzato da una disposizione interna su due livelli e da un soggiorno a doppia altezza.

Ville Radieuse

Parallelamente alla formulazione di un nuovo modello abitativo, a partire dagli anni Venti l’architetto opera anche su scala urbanistica, elaborando piani per una città moderna e vivibile, radicalmente alternativa rispetto agli insediamenti storici della vecchia Europa. La Ville Radieuse (101) è esemplificativa in tal senso: la sua principale innovazione sta nell’immaginare una realtà urbana non più centrica ma teoricamente infinita, disegnata in base a una razionale zonizzazione per fasce parallele. Le Corbusier definisce nove tipi di aree, da quelle residenziali a quelle commerciali e industriali, e pensa a una nuova metropoli in cui il bene pubblico e la solidarietà sociale prevalgono sugli interessi privati. In questa città sorgono edifici multipiano, sopraelevati sui pilotis per creare un parco che si estende senza soluzione di continuità. Anche il traffico automobilistico è ordinato e separato su quote diverse rispetto ai percorsi pedonali, così da consentire agli abitanti di muoversi liberamente nel verde.

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi