Ludwig Mies van der Rohe

8.18 Ludwig Mies van der Rohe

Anche Ludwig Mies van der Rohe (Aquisgrana 1886-Chicago 1969) è allievo di Behrens ed è una delle personalità più attive e influenti sia del Werkbund sia del Bauhaus. Nel 1938, cinque anni dopo l’avvento del nazismo, si trasferisce negli Stati Uniti, dove rimane per il resto della sua vita.

Padiglione tedesco all’Esposizione Internazionale di Barcellona

Mies van der Rohe ottiene l’incarico per la progettazione del Padiglione tedesco all’Esposizione Internazionale di Barcellona del 1929. L’edificio (96-97), inaugurato alla presenza dei reali di Spagna, ha un’importante funzione celebrativa e rappresentativa della Germania moderna.
La costruzione riassume tutti i caratteri della nuova architettura: la pianta, libera e razionale, è organizzata sotto una copertura piana, sospesa su pilastri cromati cruciformi. A ogni ambiente interno corrisponde uno spazio esterno. Il padiglione è connotato dalla presenza di due specchi d’acqua e dalla variazione materica di pareti sottili che non hanno funzioni portanti ma servono per organizzare i percorsi e qualificare gli spazi. Questi setti verticali, di particolare raffinatezza, sono realizzati in vetro traslucido, in onice dorato e in marmo verde.

Seagram Building

Tra il 1954 e il 1958 Mies van der Rohe realizza a New York il Seagram Building (98), edificio per uffici di trentotto piani che può essere considerato la quintessenza del grattacielo. La razionalità è ormai un linguaggio maturo, e riguarda tutte le tipologie di architettura nei più diversi contesti internazionali. Il volume della costruzione è perfettamente parallelepipedo; le facciate vetrate sono ritmate da montanti a doppio T in bronzo che si interrompono in corrispondenza del pilastro angolare; la pianta di ogni livello è libera, per garantire la massima flessibilità d’uso; gli ultimi piani, del tutto opachi, sono destinati ai servizi generali. Il lotto dove sorge il Seagram si trova nel cuore di Manhattan, in un’area all’epoca ancora prevalentemente residenziale. Il progetto, estremamente innovativo, esercita una notevole influenza, non solo a livello architettonico – come modello per molti grattacieli successivi – ma anche su scala urbana. Mies van der Rohe sceglie infatti di arretrare la costruzione rispetto alla strada, per creare una piazza posta in continuità di quota con l’atrio del piano terra, anch’esso vetrato e preceduto da un portico. In questo modo, anche la massa svettante di un grattacielo può innescare un dialogo con la misura umana e con il tessuto della città (99).

GUIDA ALLO STUDIO
Ludwig Mies van der Rohe
  • Protagonista del Deutscher Werkbund e del Bauhaus
  • Architetture a pianta libera e razionali, con coperture piane
  • Suddivisione degli spazi mediante setti sottili
  • Dialogo tra l’esterno e gli ambienti interni

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi