Il Bauhaus

8.17 Il Bauhaus

Nel 1919, a Weimar, in Germania, Walter Gropius fonda il Bauhaus, una scuola pubblica che ha tra i suoi scopi fondamentali la prosecuzione dell’esperienza del Deutscher Werkbund. Gropius organizza le attività formative in modo del tutto innovativo. Le discipline affrontate spaziano dall’architettura al disegno industriale, passando per la pittura, la scultura e persino per la tessitura; la didattica si basa su di un rapporto aperto e collaborativo tra docenti e studenti, favorito anche dalla vita comunitaria. Nelle aule e nei laboratori del Bauhaus si compiono tutte le fasi del processo creativo, dalla progettazione, alla sperimentazione dei materiali e delle forme, fino alla realizzazione dei prototipi delle opere, pronti da instradare verso la produzione industriale.
Tra le attività della scuola vi è anche la grafica. I manifesti delle esposizioni, i marchi, le copertine dei programmi sono accuratamente studiati. È il caso del Manifesto (89) di Joost Schmidt (Wunstorf 1893-Norimberga 1948) realizzato per pubblicizzare la mostra dei prodotti del Bauhaus tenuta nel 1923. Forme semplici, di derivazione neoplastica, connotano la composizione contrassegnata da un’ingegnosa intersezione di campiture colorate.
La scuola riscuote un immediato successo, ma ben presto deve affrontare alcune difficoltà: gli ambienti culturali e politici più reazionari di Weimar vedono infatti nello spirito democratico dell’istituzione una sorta di fucina rivoluzionaria e ne chiedono a più riprese la chiusura. Gropius non ha scelta e nel 1924 è costretto a spostare i corsi a Dessau, una cittadina più vicina a Berlino.

Nuova sede del Bauhaus

L’occasione del trasferimento porta alla realizzazione di una nuova sede del Bauhaus, che costituisce uno dei capolavori dell’architettura moderna. Nell’edificio, progettato dallo stesso Gropius e articolato in base a un impianto a tripla L (90), sono concentrate tutte le attività della scuola. La zona delle aule per le lezioni teoriche è collegata ai laboratori per le attività pratiche mediante un corpo sospeso su strada in cui si trovano gli uffici amministrativi (91).
Un’ala più bassa unisce l’area didattica con gli atelier degli studenti e dei professori. L’architettura è razionale e priva di ornamenti; gli ambienti interni sono salubri e luminosi. L’impiego di materiali innovativi come il ferro e il cemento consente di adottare soluzioni costruttive e spaziali inedite, libere dai vincoli imposti dalle tradizionali pareti continue in pietra o mattoni. Gropius sceglie infatti una struttura in calcestruzzo armato con pilastri arretrati rispetto al perimetro dei corpi di fabbrica: questo sistema permette di ottenere un’assoluta libertà nella distribuzione degli ambienti interni e nell’impaginazione dei prospetti.
Ciascuna porzione dell’edificio denuncia chiaramente la funzione per cui è realizzata: amplissime superfici vetrate per i laboratori, aperture a bandiera e piccoli balconi per gli atelier (92), grandi finestre a nastro per le aule e gli uffici.

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Gli arredi e gli oggetti d’uso

All’interno del Bauhaus vengono realizzati arredi e oggetti d’uso di elevata qualità formale. Ogni pezzo è concepito come un assemblaggio di forme geometriche e volumi puri che possono favorire il processo industriale di riproduzione standardizzata. Semplicità di configurazione, materiali durevoli ma non eccessivamente costosi, immediata riconoscibilità della funzione sono i tratti distintivi dei prodotti concepiti in seno alla scuola, che con grande frequenza diventano modelli di riferimento del gusto contemporaneo.
Peter Keler (Kiel 1898-Weimar 1982) è un allievo del Bauhaus che progetta una Culla (93) formata da un prisma a base triangolare sovrapposto a un cilindro. L’oggetto dondola grazie a due supporti circolari posti alle estremità. Le geometrie elementari e i colori primari evidenziano una chiara matrice legata all’Astrattismo neoplasticista.
Anche Alma Siedhoff-Buscher (Kreuztal 1899-Francoforte 1944) è un’allieva della scuola e affronta il tema del design del giocattolo, concependo un kit di componenti studiati apposta per le esigenze e le capacità dei piccoli utenti. Il suo Gioco di costruzioni (94) è costituito da pezzi di legno leggeri, ben distinguibili e disegnati per garantire la massima libertà di assemblaggio.
Una composizione di forme pure, quasi astratte, caratterizza anche la Teiera MT49 (95) di Marianne Brandt (Chemnitz 1893-Kirchberg 1983). L’oggetto destinato al rito borghese della preparazione del tè viene reinterpretato in modo radicale, impostando un corpo semisferico su di un semplice basamento a croce e ricorrendo a poche altre figure cilindriche e circolari per il coperchio e il manico. Tra il 1924 e il 1926 la designer perfeziona la teiera, eliminando l’impugnatura piatta a mezza luna e inserendo un manico ad arco, meno purista ma certamente più pratico.

GUIDA ALLO STUDIO
Il Bauhaus
  • Scuola fondata nel 1919 a Weimar da Walter Gropius
  • Innovativo metodo di studio dell’architettura, del disegno industriale, della pittura, della scultura e della tessitura: stretta collaborazione tra docenti e studenti, elaborazione di tutte le fasi dei processi produttivi
  • Particolare attenzione alla grafica, utilizzata per manifesti e copertine
  • Nuova sede della scuola a Dessau: Gropius progetta un edificio razionale e sobrio, in calcestruzzo armato
  • Produzione di arredi e oggetti di uso quotidiano resistenti e costituiti da pezzi geometrici facilmente riproducibili in serie

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi