ANALISI D'OPERA - Antonio Canova, Teseo e il Minotauro

Analisi D'opera

Antonio Canova

Teseo e il Minotauro

  • 1781-1783
  • marmo, 145,5x158,7 cm
  • Londra, Victoria and Albert Museum

Commissionata dall’ambasciatore veneziano Girolamo Zulian, Teseo e il Minotauro è la prima opera romana di Canova. Negli stessi anni in cui attende alla realizzazione di questo gruppo, lo scultore amplia la propria conoscenza dell’arte antica visitando le collezioni del Museo Pio-Clementino allestito da Ennio Quirino Visconti, con il quale stringe amicizia. In questo periodo Canova frequenta anche i corsi dell’Accademia di Francia, visita gli scavi di Ercolano e Pompei e i templi di Paestum.

Descrizione

Da alcune testimonianze dell’epoca sappiamo che, inizialmente, Canova intendeva raffigurare la scena dello scontro tra i due personaggi mitologici, proposito che viene poi abbandonato su suggerimento di alcuni studiosi e artisti. Sceglie quindi il momento del riposo successivo al combattimento, quando Teseo è seduto sul corpo del Minotauro abbattuto. Dal volto dell’eroe non traspare alcun sentimento, né di rabbia, né di sforzo, e anche la posa e i muscoli del corpo appaiono totalmente rilassati.

Forma, funzioni e idee

Teseo e il Minotauro rappresenta la piena attuazione del concetto di «nobile semplicità e quieta grandezza» con il quale Winckelmann riassumeva l’essenza dell’operare artistico degli antichi Greci. È evidente, infatti, come in questa scultura Canova concentri i suoi sforzi sul processo di idealizzazione tipico della classicità, purificando la natura da tutte le eventuali imperfezioni. Il realismo già visto nel Dedalo e Icaro, realizzato prima della partenza per Roma, viene qui messo da parte, e con esso anche la resa degli aspetti psicologici dei personaggi rappresentati. La superiorità dell’eroe, che batte il proprio nemico senza manifestare alcuno sforzo o compartecipazione emotiva, diventa dunque metafora dell’Uomo che si eleva rispetto agli istinti più bestiali (impersonati dal Minotauro). Il mito viene così a simboleggiare la vittoria della logica razionale sul caso, sull’accidentale, sulla superstizione e sull’ignoranza, facendo di quest’opera una delle manifestazioni più emblematiche del significato profondo che muove al recupero dell’Antico nel XVIII secolo.

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi