Tra Accademia e Realismo: durante l’Ottocento gli artisti francesi si dividono tra l’accettazione della tradizione accademica e la ricerca di una maggiore autonomia artistica. Parigi, con i suoi Salon (esposizioni di pittura e scultura), diventa la città europea più moderna e riveste un ruolo fondamentale per la realtà artistica francese.
Le norme dettate dall’Accademia prevedono l’imitazione dei classici, l’esaltazione del virtuosismo tecnico, una pittura controllata e distante dalla realtà, la scelta di soggetti storici o mitologici, l’uso del colore supportato da un solido impianto disegnativo.
Queste caratteristiche si riscontrano nelle opere di alcuni dei massimi rappresentanti di questa tradizione: Théodore Chassériau (1819-1856), Jean-Léon Gérôme (1824-1904) e Alexandre Cabanel (1823-1889).
A partire dagli anni Trenta anche la pittura di paesaggio subisce un’evoluzione verso la rappresentazione del vero: Jean-Baptiste-Camille Corot (1796-1875) dipinge i suoi paesaggi dopo lunghi e attenti studi dal vero, anche en plein air; le sue opere, tra cui VEDUTA DEL COLOSSEO DAI GIARDINI FARNESI e LA CATTEDRALE DI CHARTRES, influenzano lo stile e i dipinti di Théodore Rousseau (1812-1867) e Jean-François Millet (1814-1875). Questi due artisti sono paesaggisti appartenenti alla Scuola di Barbizon e sono accomunati dalla ricerca di un linguaggio pittorico vivido e da una particolare attenzione agli effetti di luce.
Gustave Courbet (1819-1877) è il capofila della pittura realista e si pone in aperto contrasto con la tradizione accademica. Nel 1861 fonda infatti una propria scuola, nella quale incentiva gli artisti alla ricerca di un autonomo linguaggio stilistico e al distacco dalle norme accademiche. Tra le opere più significative di Courbet vanno ricordate:
FUNERALE A ORNANS, dipinto fondamentale nell’evoluzione della pittura del XIX secolo per il realismo applicato a un soggetto tratto dal quotidiano;
L’ATELIER DEL PITTORE, imponente dipinto allegorico in cui l’artista si rappresenta al centro della scena, circondato da personaggi borghesi, animali e un nudo femminile.
Honoré Daumier (1808-1879), caricaturista, pittore e scultore, rappresenta la società con sguardo impietoso. Esempi del suo linguaggio stilistico sono GARGANTUA, litografia in cui il pittore ritrae il re come un gigante affamato che divora i beni del popolo, e la serie di trentasei ritratti in cui vengono esaltati e accentuati i difetti dei soggetti rappresentati giungendo al limite del grottesco.
Le domande guida
Quali sono le norme stilistiche dettate dall’Accademia?
Chi sono i principali rappresentanti della pittura accademica francese?
Quale evoluzione subisce la pittura di paesaggio in Francia?
Quali artisti si dedicano alla pittura di paesaggio?
Che cosa è la Scuola di Barbizon?
Quali sono i modelli artistici rintracciabili nella pittura di Courbet?
Quali novità sono introdotte da Courbet in pittura?
Quali sono le caratteristiche stilistiche di Honoré Daumier?