Le camere ottiche
Le ▶ camere ottiche, messe a punto alla fine del Settecento e capaci di catturare le immagini e riprodurle su un vetro, sono l’antefatto del processo fotografico moderno. Nel corso del primo Ottocento i progressi della chimica permettono di sperimentare gli effetti della luce proiettata su materiali, preventivamente trattati, e dunque capaci di trattenere l’immagine. Storicamente la prima ripresa fotografica si deve a Joseph Nicéphore Niépce (Chalon-sur-Saône 1765-Saint-Loup-de-Varennes 1883), fotografo francese che nel 1827 realizza una camera ottica in cui il vetro è sostituito da una lastra di peltro (una lega composta da stagno e altri metalli) di pochi centimetri che, a seguito di un trattamento con bitume (miscela di idrocarburi naturali) e dopo otto ore di esposizione immobile, riesce a fermare l’immagine riflessa.