GUIDA ALLO STUDIO - La pittura fiamminga

I saperi fondamentali 

• Nella prima metà del XV secolo si sviluppa e diffonde anche nelle Fiandre, in particolare nella città di Bruges, una nuova visione artistica caratterizzata dalla rappresentazione analitica della realtà e dal valore unificante della luce. 
• La pittura fiamminga si distingue da quella rinascimentale italiana per l’utilizzo di tavole di legno di quercia e per l’uso della tecnica dei colori a olio, perfezionata e usata in maniera sistematica proprio dai pittori fiamminghi. La pittura a olio, data la maggiore fluidità, consente agli artisti di ottenere effetti di straordinaria luminosità.
• Grazie a una fitta rete di scambi commerciali, i pittori italiani vengono a contatto con l’arte pittorica fiamminga, che avrà un forte impatto sulle loro opere. 
• Rogier van der Weyden (1399 ca.-1464), grande artista fiammingo, reinterpreta le opere dei maggiori artisti italiani. Il suo famoso COMPIANTO SUL CRISTO MORTO influenzerà gli artisti fiorentini del tardo Quattrocento.
  Egli organizza una composizione molto complessa e la inquadra in un paesaggio; quest’ultimo è descritto in modo minuzioso mediante una vasta gamma cromatica, che dona allo sfondo un carattere di serenità e compostezza nonostante in primo piano sia raffigurato un momento drammatico. 
• Jan van Eyck (1390 ca.-1441) viene considerato l'inventore della pittura a olio: le sue composizioni si caratterizzano per la minuziosità dei dettagli, lo studio della luce e la perfezione formale. 
• Lo sfondo della MADONNA DEL CANCELLIERE ROLIN, opera conservata al Museo del Louvre, mostra l’attenzione di Jan van Eyck per i dettagli. Un’opera molto conosciuta di questo artista è il RITRATTO DEI CONIUGI ARNOLFINI che rappresenta il momento del matrimonio dei due personaggi in un ambiente intimo e ricco di riferimenti simbolici.