ANALISI D'OPERA - Jan van Eyck, Ritratto dei coniugi Arnolfini

Analisi D'opera

Jan van Eyck

Ritratto dei coniugi Arnolfini

  • 1434
  • olio su tavola, 81,8x59,4 cm
  • Londra, National Gallery

Il dipinto raffigura il momento della pronuncia del giuramento di fedeltà che suggella il matrimonio (rito che all’epoca si svolgeva in ambiente domestico), è stato commissionato a Jan Van Eyck da Giovanni Arnolfini, un ricco banchiere che dal 1420 risiedeva a Bruges.

Descrizione

Dalla finestra sulla sinistra filtra una luce soffusa che rischiara la parete di fondo. Da essa si staccano, per contrasto, i colori più scuri delle vesti dei protagonisti che tendono a essere percepiti dall’osservatore come più vicini, ottenendo così l’effetto della profondità spaziale mediante il colore. Il dipinto, infatti, non è organizzato secondo le regole geometriche della prospettiva. Osservando il pavimento notiamo come esso risulti ribaltato verso l’alto: è questo un espediente piuttosto ricorrente nella pittura fiamminga, un accorgimento che mira al massimo coinvolgimento dell’osservatore nello spazio figurato. Assolutamente eccezionale è la quantità dei particolari descritti, cosa che rende evidente la differenza tra il carattere “analitico” del Rinascimento fiammingo e quello “sintetico” della visione prospettica italiana. Tutti questi elementi ritrovano però una propria unità generale attraverso l’utilizzo accorto degli effetti luministici: sottili e intense lumeggiature sono infatti distribuite su tutti gli oggetti rappresentati (dal lampadario al cagnolino, dalla cintura della sposa al bordo del tappeto). Il dipinto rivela anche tutte le potenzialità offerte in questo senso dalla pittura a olio ( p. 137), che presto verrà adottata anche in Italia.

Forma, funzioni e idee

Il quadro rappresenta una vera e propria icona di quella classe borghese e imprenditoriale che, con il suo mecenatismo, ricopre un ruolo fondamentale nell’affermazione e nella diffusione dell’arte tanto nelle Fiandre quanto in Italia. La natura domestica, intima, del dipinto trova un perfetto parallelo nella dimensione privata della religiosità dei paesi dell’Europa del Nord. La descrizione minuziosa dei molti oggetti pregiati presenti nella stanza ha certamente lo scopo di dichiarare la prosperità finanziaria dei committenti, ma è anche portatrice di simboli religiosi e morali: la candela, per esempio, rappresenta la luce di Dio (la cui presenza assicura lo svolgimento del matrimonio secondo i dettami cristiani), mentre il cagnolino richiama la fedeltà coniugale.

Contesti d’arte - volume 2
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