CONFRONTI E INFLUENZE - I due David di Donatello

CONFRONTI E INFLUENZE

I due David di Donatello

David

  • 1408-1409
  • marmo, h 191 cm
  • Firenze, Museo Nazionale del Bargello

Il David di marmo

Realizzato tra il 1408 e il 1409, il  David marmoreo è stato concepito per essere collocato sulla facciata di Santa Maria del Fiore, dove però è rimasto solo pochi anni; nel 1416, infatti, è stato acquistato dal governo repubblicano e trasportato nel Palazzo della Signoria. In questa occasione al suo basamento è stata aggiunta un’iscrizione in latino che recita: «Gli dèi danno sostegno per la patria ai combattenti arditi anche contro i nemici più temibili». Il giovane che, armato di una semplice fionda, uccide il gigante Golia, simbolo della tirannia violenta, diventa così l’emblema della giovane Repubblica fiorentina coinvolta, nella prima metà del XV secolo, nelle lotte tra le maggiori potenze italiane.

David

  • dopo il 1440
  • bronzo, h 158 cm
  • Firenze, Museo Nazionale del Bargello

Il David di bronzo

Circa un trentennio più tardi, Donatello realizza il suo secondo David, questa volta in bronzo, su commissione di Cosimo de’ Medici che lo colloca nel palazzo appena fatto costruire in via Larga (l’attuale Palazzo Medici Riccardi). Anche in questo caso il personaggio biblico viene chiamato a simboleggiare un trionfo, ma questa volta del tutto privato: Cosimo, fatto incarcerare ed esiliato nel 1433 dai suoi rivali (gli Albizzi e gli Strozzi), torna in libertà l’anno successivo e sancisce definitivamente il controllo mediceo sulla città, pur lasciando formalmente in vita l’ordinamento repubblicano. Quando nel 1494 i fiorentini insorgeranno e cacceranno i Medici dalla città, il David verrà trafugato e infine collocato in Piazza della Signoria, andando a ricoprire nuovamente una funzione pubblica: simbolo della lotta contro l’oppressione e la tirannide.

Le ragioni del confronto

Se la natura religiosa della prima commissione imponeva di rappresentare il David nella sua qualità di profeta, la maggiore libertà concessa da una destinazione privata ha permesso a Donatello di realizzare quello che è il primo nudo a tutto tondo dalla fine dell’antichità. Eliminati la veste e il mantello, il nuovo David indossa unicamente un cappellone d’arme e dei calzari alati che richiamano con significativa evidenza l’iconografia pagana del dio Mercurio. Con questo lavoro lo scultore ha dunque potuto mettere pienamente a frutto lo studio dell’arte greco-romana compiuto nei suoi due soggiorni romani, superando definitivamente i caratteri di derivazione tardogotica ancora avvertibili nel David realizzato per la cattedrale. Alla posa incurvata, che ancora risente dell’hanchement, si sostituisce un’originale versione del chiasmo della statuaria classica, reso però più dinamico ed elegante grazie all’accentuata piega della gamba dovuta al piede poggiato sulla testa di Golia, che provoca a sua volta una maggior inclinazione del bacino.
Al volto severo e vagamente assente del David marmoreo fanno qui da contraltare lineamenti più aguzzi e un’espressione più vivace che lasciano già intravedere l’eleganza, la varietà e la ricchezza (tanto di ornamento che di colte citazioni allegoriche) che caratterizzerà la committenza medicea nel secondo Quattrocento (Verrocchio, David p. 169). Lo studio attento del nudo che Donatello applica nel David bronzeo aprirà la strada anche a Michelangelo il quale, mezzo secolo più tardi, raffigurerà lo stesso personaggio riducendone al minimo gli attributi iconografici e affidando al solo nudo il compito di esprimere la fiducia nell’ordinamento repubblicano e insieme a essa tutta la centralità dell’Uomo nel suo Universo ( p. 207).

Contesti d’arte - volume 2
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò