Le ragioni del confronto
Se la natura religiosa della prima commissione imponeva di rappresentare il David nella sua qualità di profeta, la maggiore libertà concessa da una destinazione privata ha permesso a Donatello di realizzare quello che è il primo nudo a tutto tondo dalla fine dell’antichità. Eliminati la veste e il mantello, il nuovo David indossa unicamente un cappellone d’arme e dei calzari alati che richiamano con significativa evidenza l’iconografia pagana del dio Mercurio. Con questo lavoro lo scultore ha dunque potuto mettere pienamente a frutto lo studio dell’arte greco-romana compiuto nei suoi due soggiorni romani, superando definitivamente i caratteri di derivazione tardogotica ancora avvertibili nel David realizzato per la cattedrale. Alla posa incurvata, che ancora risente dell’hanchement, si sostituisce un’originale versione del chiasmo della statuaria classica, reso però più dinamico ed elegante grazie all’accentuata piega della gamba dovuta al piede poggiato sulla testa di Golia, che provoca a sua volta una maggior inclinazione del bacino.
Al volto severo e vagamente assente del David marmoreo fanno qui da contraltare lineamenti più aguzzi e un’espressione più vivace che lasciano già intravedere l’eleganza, la varietà e la ricchezza (tanto di ornamento che di colte citazioni allegoriche) che caratterizzerà la committenza medicea nel secondo Quattrocento (Verrocchio, David ► p. 169). Lo studio attento del nudo che Donatello applica nel David bronzeo aprirà la strada anche a Michelangelo il quale, mezzo secolo più tardi, raffigurerà lo stesso personaggio riducendone al minimo gli attributi iconografici e affidando al solo nudo il compito di esprimere la fiducia nell’ordinamento repubblicano e insieme a essa tutta la centralità dell’Uomo nel suo Universo (► p. 207).