Arte e Controriforma

5.22 Arte e Controriforma

Le premesse

Nel 1517 Lutero scrive le 95 proposizioni contro la Chiesa di Roma. È il primo atto di un complesso movimento spirituale, religioso e culturale che prende il nome di Riforma protestante. Di fronte a questo fermento, che scuote profondamente la Chiesa cattolica, e al distacco di molte Chiese europee, gli stessi pontefici prendono coscienza della necessità di un profondo rinnovamento. La forma scelta per tale fine è stata quella di perseguire un’azione moralizzatrice del clero, ma anche una riorganizzazione della dottrina, dei sacramenti e del rapporto con i fedeli: questi due ultimi aspetti hanno conseguenze importanti per l’arte e l’architettura.

Nuove regole per le arti figurative

Con il termine Controriforma si intende, infatti, l’azione portata avanti dalla Chiesa per contrastare la Riforma protestante e impedire che essa si diffondesse ulteriormente. Paolo III convoca un concilio ecumenico che si apre a Trento nel 1545 e che si prolunga fino al 1563. Fra i vari argomenti trattati nel Concilio, la seduta del 3 dicembre 1563 affronta un tema significativo: gli orientamenti spirituali ed estetici che devono guidare gli artisti nella realizzazione delle opere di soggetto sacro. Tali indirizzi prevedono il rispetto di una scrupolosa correttezza iconografica, fondata sui testi sacri, e una particolare attenzione alla decenza delle figure, evitando la nudità totale, insieme a pose e abbigliamenti eccessivamente licenziosi. Una più rigorosa sistemazione teorica di questi orientamenti si trova in testi successivi: Due dialoghi [...] degli errori dei pittori (1564), scritti dal sacerdote Giovanni Andrea Gilio e il Discorso intorno alle immagini sacre e profane (1582) del cardinale Gabriele Paleotti. L’obiettivo di queste opere è promuovere un’arte facilmente comprensibile ai fedeli, senza eccessi formalistici o impossibili monumentalità, senza l’enfatizzazione dei contrasti o della fantasia.

Nuove regole per l’architettura

Le nuove posizioni dottrinali influenzano anche l’architettura, con ripercussioni dirette sull’organizzazione interna delle chiese. Le Instructiones fabricae et suppellectilis ecclesiasticae (1577) di Carlo Borromeo contengono indicazioni che il cardinale aveva inviato alle parrocchie della propria diocesi milanese, ma che divengono ben presto un punto di riferimento per tutta la Chiesa: l’obiettivo è dare massima visibilità all’altare maggiore e creare interni ordinati e omogenei, secondo princìpi di decoro e razionalità. I grandi tabernacoli marmorei di Bartolomeo Ammannati nel duomo fiorentino (79) rispondono a questi orientamenti, aggiornando stilisticamente la tribuna medievale della cattedrale. I ritratti di Borromeo si diffondono nella Penisola ed esemplificano gli indirizzi della Controriforma: un’immagine codificata del protagonista, di cui vengono esaltate le qualità morali e la pacata fermezza (80). Gli Ordini religiosi che nascono per sostenere l’azione della Chiesa e il suo rinnovamento sono inoltre protagonisti assoluti della diffusione di nuovi modelli architettonici.

GUIDA ALLO STUDIO
Arte e Controriforma
  • Opposizione della Chiesa alla diffusione della Riforma protestante
  • Riorganizzazione della dottrina, dei sacramenti e del rapporto con i fedeli
  • Nuove regole iconografiche: compostezza delle figure e chiarezza comunicativa
  • In architettura: ordine e razionalità nell’articolazione degli spazi della chiesa, centralità dell’altare maggiore

Contesti d’arte - volume 2
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò