ANALISI D'OPERA - Albrecht Dürer, La festa del Rosario

Analisi D'opera

Albrecht Dürer

La festa del Rosario

  • 1506
  • olio su tavola, 162x194,5 cm
  • Praga, Galleria Nazionale

Il dipinto fu eseguito in occasione del secondo soggiorno di Dürer in Italia (1505-1507), in particolare a Venezia, su commissione della comunità dei mercanti tedeschi che gravitavano attorno al quartiere di Rialto. La tavola era destinata all’altare maggiore della Chiesa di San Bartolomeo presso il loro  fondaco. L’opera descrive l’iconografia della Madonna del Rosario, un culto che prese avvio alla fine del XIII secolo, e alla cui diffusione contribuì san Domenico. L’opera testimonia, attraverso citazioni e influenze diverse che si fondono con il realismo nordico, il contatto del pittore con la realtà italiana.

Descrizione

La tavola raffigura una Madonna in trono col Bambino circondata da santi e personaggi illustri. La Vergine è mostrata nell’atto di incoronare di rose l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo, mentre il Bambino fa lo stesso con papa Alessandro VI (secondo altre interpretazioni si tratterebbe di papa Sisto IV, colui che istituì la festa del Rosario). Tra la folla c’è anche il banchiere Ulrich Fugger, inginocchiato e con un rosario in mano, mentre in posizione preminente a lato del trono si trova san Domenico.
L’opera mostra una fusione di elementi nordici – la descrizione del paesaggio, l’attenzione per i dettagli, la linea netta del contorno che ricorda l’effetto della tecnica incisoria tanto apprezzata da Dürer – e influenze italiane: la descrizione spaziale – suggerita distribuendo le figure su più piani di profondità –, il cromatismo veneto e il ricordo della lezione di Leonardo evidente nella varietà di pose e atteggiamenti dei diversi personaggi che prendono parte alla scena.

Forma, funzioni e idee

Con il finanziamento dell’opera, la comunità dei mercanti tedeschi intendeva rendere manifesta la propria presenza, il proprio crescente successo nella città lagunare e, attraverso la scelta iconografica, esplicitare il particolare legame che aveva con la confraternita del Rosario, dedita alla diffusione del culto della Vergine. Inoltre, l’inclusione delle figure del papa e dell’imperatore all’interno del dipinto va letta come omaggio alle due massime autorità, ma anche quale riconoscimento del ruolo di Jacob Fugger in quanto intermediario nella commissione e figura di spicco nella realtà del tempo. Il banchiere tedesco, uno dei più grandi all’epoca, dichiarava così il suo prestigio e i legami diretti con le più alte cariche politiche.

CONFRONTI E INFLUENZE

L’angelo musicante che siede ai piedi del trono è una vera e propria citazione dal Bellini che in due pale descrive lo stesso particolare ( p. 149). Si tratta di un omaggio dichiarato, specchio della stima che Dürer nutriva per il maestro veneziano, stima per altro ricambiata: Bellini, in occasione di una visita alla bottega del collega, lodò molto la tavola in esecuzione.

Contesti d’arte - volume 2
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