Albrecht Dürer

5.18 Albrecht Dürer

Pittore e incisore tedesco (Norimberga 1471-1528), Albrecht Dürer conosce e ammira l’arte italiana che studia da vicino nella Penisola, dove è presente molto probabilmente fra il 1494 e il 1495 e, certamente, fra il 1505 e il 1507. Allo stesso tempo l’influenza della sua opera sui pittori italiani del primo Cinquecento è marcata e molto importante. La sua abilità nell’incisione è strettamente legata al contesto in cui si forma. Figlio di un orafo, acquisisce precocemente dimestichezza con la lavorazione dei metalli preziosi che prevede l’uso di strumenti specifici – come il bulino – che caratterizzano anche la creazione delle incisioni su rame, settore in cui Dürer diverrà maestro insuperato: questa particolare competenza gli permetterà di diffondere su larga scala le sue creazioni.
L’esperienza italiana rafforza il suo bagaglio di conoscenze e, al ritorno a Norimberga nel 1507, diviene uno degli artisti preferiti di Massimiliano d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero. Alla morte di Massimiliano, si reca nei Paesi Bassi alla ricerca dei favori di Carlo V e inaugura un’altra straordinaria stagione della sua operosità artistica, grazie alle contaminazioni con la grande tradizione figurativa fiamminga: di questo periodo rimane un dettagliatissimo diario, dove preziose annotazioni si sovrappongono a straordinari disegni e incisioni che documentano il suo viaggio. 
Una componente significativa della sua attività è la sistematizzazione delle teorie delle proporzioni: dopo prime elaborazioni e studi preliminari, giunge nel 1525 alla stesura del volume Precetti per la misurazione che gli assicura una vastissima fama. L’impegno a dare coerenza al proprio pensiero si traduce anche nella redazione di un’altra opera a stampa: Il trattato delle fortificazioni (1527). Il suo capolavoro, tuttavia, viene pubblicato solo dopo la sua morte: I quattro libri sulla proporzione del corpo umano (1528), tradotto in italiano nel 1591.
Nelle sue opere egli combina i princìpi della prospettiva e delle proporzioni rinascimentali con il gusto tipicamente nordico per il realismo dei dettagli, che accompagna alla capacità di restituire la luce e i suoi effetti.
Così i volti, i corpi e gli abiti dei suoi personaggi sono raffigurati con minuziosi particolari, la natura delle sue ambientazioni è scrupolosamente descritta in maniera veridica e i suoi spazi sono chiari e ordinati, grazie al disegno di una precisa griglia prospettica.

Rinoceronte 

Dürer, come Leonardo, ha giocato un ruolo centrale nella definizione di un interesse specifico nello studio degli animali grazie alla realizzazione di disegni e incisioni dal carattere proto-scientifico, che sarà sviluppato con altrettanto slancio solo oltre la seconda metà del XVI secolo. L’approccio di Dürer, tuttavia, è molto diverso da quello di Leonardo: se quest’ultimo è interessato a evidenziare i princìpi universali della natura, l’artista tedesco si impegna invece nella restituzione del dato minuzioso del suo oggetto di studio, che disegna nel modo più verosimile possibile, secondo una precisa  forma mentis che caratterizza anche le incisioni, arte in cui eccelle. La raffigurazione del rinoceronte (68) esemplifica questo orientamento: egli moltiplica gli effetti delle luci e delle ombre attraverso fitti tratteggi per dare profondità alla rappresentazione. L’attenzione alla resa dei singoli particolari si coglie osservando i peli delle orecchie e del muso, o ancora, le squame e le pieghe della spessa pelle dell’animale esotico.

 › pagina 327 

Adorazione dei Magi 

L’episodio evangelico (69) si svolge in primo piano e ha come sfondo una composizione di architetture in rovina che richiamano il tema del dialogo con l’Antico, carattere fondativo dell’arte italiana del Rinascimento che l’artista tedesco mostra di aver fatto pienamente proprio. Lo spiccato naturalismo delle figure mostra, inoltre, il percorso compiuto da Dürer nella conoscenza dell’arte italiana e, in particolare, dell’opera di Leonardo: alcuni dettagli, come le rovine e i cavalli sullo sfondo, hanno permesso di avvicinare questo dipinto all’Adorazione dei Magi degli Uffizi ( p. 195). La restituzione realistica dei singoli elementi, dai ciuffi d’erba e dalla farfalla in primo piano agli inserti di pelliccia e di piume che decorano le vesti dei Magi, dalle facciate delle architetture arroccate sulla montagna in lontananza alle bardature dei cavalli sullo sfondo, si accompagna a un uso sapiente dello strumento prospettico che conferisce un peculiare senso di profondità alla scena: questo arioso senso dello spazio è enfatizzato dalla diminuzione dell’intensità cromatica in relazione al digradare dei piani, con colori più accesi nelle parti in primo piano che si "spengono" verso la lontananza.

GUIDA ALLO STUDIO
Albrecht Dürer
  • Pittore e incisore tedesco
  • Conoscitore e ammiratore dell’arte italiana
  • Legame con la tradizione fiamminga
  • Attenzione nella resa dei dettagli
  • Abilità nell’incisione
  • Studio della luce e dei suoi effetti
  • Disegni di tematica protoscientifica (animali)
  • Sapiente uso della prospettiva

Contesti d’arte - volume 2
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò