L’arte al servizio del potere
5.9 L’arte al servizio del potere
Salone dei Cinquecento
Uffizi
Bartolomeo Ammannati
La lezione di Buonarroti è particolarmente importante anche per lo scultore e architetto Bartolomeo Ammannati (Settignano, Firenze 1511-Firenze 1592) che, dopo varie peregrinazioni nella Penisola (a Urbino, Padova, Venezia e Roma), torna a Firenze nel 1555 grazie ai buoni uffici dell’amico Vasari. Se il classicismo colto ed esuberante di Iacopo Sansovino, primo maestro di Bartolomeo, costituisce un riferimento importante per l’artista, la potenza espressiva delle sculture michelangiolesche e il rapporto che queste instaurano con l’architettura e lo spazio urbano sono elementi determinanti nella definizione del suo poliedrico profilo.
Fontana del Nettuno
Nell’ambito della committenza medicea si colloca anche la Fontana del Nettuno (1563-1575) (32), un’opera straordinaria sia per le indubbie qualità delle sculture in marmo e in bronzo che la compongono sia per le valenze di snodo visivo e perno monumentale nel complesso assetto di piazza della Signoria. La figura centrale, il gigantesco Nettuno, è lavorata da Ammannati a partire da un blocco già sbozzato che condiziona fortemente l’impostazione dell’opera. Nelle figure complementari, Bartolomeo dispiega tutta la sua creatività esaltando la preziosità dei bronzi che sembrano sul punto di animarsi e lasciare la base cui sono ancorati e le qualità cromatiche e materiche dei marmi: per esempio la vasca è realizzata con un marmo chiamato breccia che a contatto con l’acqua della fonte acquisisce suggestive sfumature. La percezione attuale della monumentale fontana è fortemente ipotecata dal mancato funzionamento di tutti i getti d’acqua, che nel progetto iniziale uscivano sia dal piedistallo del Nettuno sia alla base delle divinità poste sulle diagonali (Glauco, Dori, Teti, Forci). L’opera di Ammannati è la prima fontana pubblica nella storia di Firenze, che era dal VI secolo d.C. priva dell’antico acquedotto romano. La magnificenza dell’acqua diviene dunque simbolo della grandezza di Cosimo I che si identifica in Nettuno, signore dei mari e delle acque in generale. L’opera inoltre avvicina il duca agli imperatori della Roma antica e celebra la potenza marinara di Firenze che si era in quegli anni dotata di un’agguerrita flotta navale.
CONFRONTI E INFLUENZE
Michelangelo costituì per Ammannati un esempio importante per la definizione dei corpi e delle pose: le figure complementari al Nettuno – le statue in bronzo che siedono attorno alla vasca – ricordano gli ignudi che, insieme ai profeti e alle sibille, incorniciano le scene del soffitto della Cappella Sistina (► pp. 214-215).
GUIDA ALLO STUDIO
Giorgio Vasari
- Autore delle Le vite de’ più eccellenti architetti, pittori e scultori
- Protagonista in campo pittorico e architettonico dei cantieri medicei
- Architetture di impatto scenografico
- Recupero della tradizione di Brunelleschi
Bartolomeo Ammannati
- Influenze di Michelangelo
- Studio delle qualità cromatiche dei marmi
- Progettazione della prima fontana pubblica di Firenze
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò