IL METODO E LO STUDIO: Raffaello e l’Antico

IL METODO E LO STUDIO

Raffaello e l’Antico

Come si è visto, tra i caratteri distintivi dell'opera di Raffaello c'è la riflessione sull'Antico, che ha inizio negli anni che seguono il suo arrivo a Roma. Nel 1514 l'artista è nominato architetto pontificio e dunque erede delle fabbriche guidate da Bramante, in particolare del cantiere della Basilica di San Pietro, eccezionale per vastità e impegno progettuale ( pp. 227-230). In quello stesso anno incarica il letterato e filologo ravennate Fabio Calvo di tradurre dal latino in volgare il De architectura di Vitruvio (15 a.C. circa), impresa cui Raffaello avrebbe contribuito fattivamente con le sue conoscenze architettoniche, forse fornendo anche i disegni illustrativi. L'impresa doveva essere, insieme, una guida per lo studio degli edifici romani classici – corredata da una vera e propria pianta archeologica dell'Urbe – e una fonte di ispirazione per i nuovi cantieri. La morte di Raffaello, nel 1520, impedì il compimento dell'opera secondo i progetti originali, soprattutto per quanto riguardava l'apparato grafico e illustrativo. Al 1519 risale invece la celebre Lettera a Leone X, scritta in collaborazione con il letterato e umanista Baldassarre Castiglione, consegnata al papa a corredo della raccolta di disegni degli edifici della Roma imperiale eseguita da Raffaello. Il testo si trasforma in un vero e proprio manifesto programmatico per la realizzazione di un disegno restitutivo della Roma antica, con rilievi in pianta, prospetto e sezione degli edifici più rappresentativi. Questo immaginifico e grandioso progetto è solo avviato da Raffaello e dai suoi collaboratori, ma rimane incompiuto per la morte dell'artista. L'importanza della Lettera risiede non solo nella ricchezza di dettagli tecnici, che illustrano gli strumenti utilizzati dall'artista per eseguire accurati rilievi degli edifici antichi, ma anche nel concetto di "conservazione dei monumenti": gli edifici antichi, spesso in rovina non solo per il trascorrere dei secoli ma anche per l'incuria degli uomini, sono da salvaguardare perché testimonianze del passato e i rilievi metrici sono operazioni fondamentali per la loro conoscenza e tutela. Vi si trova inoltre una prima importante distinzione fra i vari stili dell'antichità che rivela una nuova e originale consapevolezza circa la successione delle fasi storiche e dei corrispondenti esiti artistici.

LE FONTI

«Essendo io stato assai studioso di queste tali antiquitati et havendo posto non piccola cura in cercarle minutamente et in misurarle con diligenzia, e leggendo di continuo li buoni auctori e conferendo [confrontando] l’opere con le loro scripture, penso haver conseguito qualche notizia di quell’antiqua architectura. Il che in un punto mi dà grandissimo piacere, per la cognizione di tanto excelente cosa, e grandissimo dolore, vedendo quasi il cadavero di quest’alma nobile cittate, che è stata regina del mondo, così miseramente lacerata. Onde, se ad ognuno è debita la pietade verso li parenti e la patria, mi tengo obbligato di esponere tutte le mie piccole forze a cio ché più che si può resti viva qualche poco de imagine e quasi un’ombra di questa, che in vero è patria universale di tutti li cristiani […].»
Raffaello e Baldassarre Castiglione, Lettera a Leone X

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Contesti d’arte - volume 2
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