Madonna con il Bambino e sant'Anna
All’Inizio del suo secondo soggiorno fiorentino, intorno al 1501, Leonardo espone, ospite del convento servita della SS. Annunziata, il cartone di una grande composizione con sant’Anna, la Vergine, il Bambino e san Giovanni: probabilmente l’intenzione originaria è quella di farne un dipinto per la chiesa del convento, ma l’opera è realizzata solo una decina d’anni dopo e portata da Leonardo in Francia nel 1516 insieme alla Monna Lisa. Questa lunga elaborazione spiega come mai esistano differenze sostanziali tra il cartone - dove è presente la figura di san Giovannino e dove i personaggi si dispongono in maniera differente - e la realizzazione finale, in cui è presente un agnello, simbolo del sacrificio di Cristo: con ogni probabilità Leonardo, tra Milano e Firenze, realizzò diverse versioni del cartone, e soltanto una, oggi conservata a Londra, ci è pervenuta.
Nel cartone le figure, grandiose e monumentali, si stringono in un blocco compatto, articolato da fluidi movimenti evidenziati dai panneggi ricchi di pieghe. Anche nella tavola (23) le figure sono tutte legate tra loro, secondo uno studio della composizione piramidale (24) già iniziato con l’Adorazione dei Magi e lontano da ogni iconografia tradizionale: la Vergine siede sulle ginocchia della madre e si sporge per sostenere il figlio, che, a sua volta, abbraccia l’animale. Il legame tra i personaggi è rafforzato anche dal gioco di sguardi che percorrono i volti dolcissimi delle figure: è un rapporto emotivo e insieme simbolico, perché la nascita di Maria da Anna rende possibile la nascita del Salvatore. Alle spalle del gruppo, un vasto paesaggio si allarga all’orizzonte: come negli altri capolavori leonardeschi, i dettagli naturali sono trattati con la tecnica dello sfumato realizzato con una digradazione cromatica che ammorbidisce i contorni delle cime montuose e ne perde i profili in una nebbia azzurrina; rispetto alla prospettiva geometrica fiorentina, nella prospettiva atmosferica i colori diminuiscono d’intensità con un effetto convincente e profondamente legato agli studi scientifici di Leonardo sull’ottica.