IL METODO E LO STUDIO: La Gioconda: perché è così famosa?

IL METODO E LO STUDIO

La Gioconda: perché è così famosa?

Il dipinto Monna Lisa, conosciuto anche come La Gioconda, non ha sempre goduto dell’interesse e dell’ammirazione che gli sono oggi universalmente riconosciuti. Ad accendere l’interesse ha contribuito il celebre furto messo in atto da un imbianchino del Louvre, Vincenzo Peruggia, nell’estate del 1911. Come spiegò lui stesso, si trattò di un gesto patriottico, in quanto il dipinto – sottratto da Napoleone, durante l’occupazione della Penisola – doveva tornare in Italia. In realtà, sebbene nel museo francese siano conservate tutt’oggi molte delle opere giunte durante la dominazione napoleonica, la Gioconda non fa parte di queste: fu lo stesso Leonardo a portarla con sé in Francia nel 1516.
Una volta recuperata (nell’autunno del 1913) e rientrata al Louvre, l’opera ha attirato in misura sempre più crescente l’attenzione del pubblico tanto da essere oggetto di un vero e proprio pellegrinaggio da parte di migliaia di persone al giorno.

Un riassunto visivo delle ricerche leonardesche 

L’opera, al di là dell’episodio rocambolesco, merita l’attenzione e il riguardo che le sono attribuiti, per vari motivi. Si tratta di uno dei pochissimi dipinti finiti di Leonardo, che ne protrasse a lungo l’elaborazione. Ma, soprattutto, l’opera può essere considerata una sorta di biografia dipinta dell’artista, poiché racchiude tutti i suoi interessi e le sue riflessioni.
Si tratta, innanzitutto, di un ritratto, un genere che Leonardo contribuì notevolmente a rinnovare cercando di conferire spontaneità e naturalezza ai personaggi raffigurati: guardando anche agli esempi fiamminghi, pose le figure di tre quarti, concentrandosi sull’individuazione della fisionomia e della personalità. La Gioconda (ovvero Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo) ha una posa estremamente naturale, così come naturale è la sua espressione. Sul suo sorriso sfuggente molto è stato scritto, ma può essere letto come l’esito ultimo della ricerca condotta sulla descrizione degli stati d’animo e sulla resa delle sfumature psicologiche: qui la donna non ha un’espressione manifesta e chiara, è come se la sua mente fosse attraversata da un pensiero piacevole e passeggero che lascia sul suo volto un accenno di sorriso e che Leonardo riesce con grande sensibilità a registrare. Alle sue spalle si apre un paesaggio ben caratterizzato – da sempre oggetto di un interesse particolare da parte di Leonardo – in cui ritroviamo, nella definizione della lontananza, la prospettiva aerea. Figura e paesaggio sembrano fondersi insieme grazie a una sostanziale unità di tono e all’impiego del morbido sfumato che, secondo alcuni studiosi, corrispondono all’idea di un’unione che lega ogni elemento del creato.

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Contesti d’arte - volume 2
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