Gentile da Fabriano

1.3 Gentile da Fabriano

Originario di una località delle Marche dominata dalla signoria dei Chiavelli e già allora nota per la produzione della carta, Gentile da Fabriano (Gentile di Niccolò, Fabriano 1370 ca.-Roma 1427) non lavorò soltanto nella città natale. Anche se molte opere sono andate perdute, si ha notizia di sua attività a Venezia, Foligno, Brescia, Firenze, Siena, Orvieto e Roma.

La formazione in Lombardia

È molto probabile che il pittore abbia soggiornato da giovane nel ducato dei Visconti, probabilmente a Pavia. Del resto, i signori di Fabriano rimasero stretti alleati di quelli milanesi fino ai primi anni del XV secolo. Questa ipotesi spiega la ricchezza della sua pittura e la varietà dei motivi e dei dettagli naturalistici, che non avrebbe potuto apprendere limitandosi al pur interessante ambiente marchigiano.

Madonna col Bambino

Una delle prime opere, databile forse prima dell'anno 1400, è la Madonna col Bambino, san Nicola, santa Caterina di Alessandria e donatore (13). Proviene da una chiesa di Fabriano, ma presenta spunti tecnici e iconografici che si possono confrontare con pitture e soprattutto miniature lombarde: per esempio, gli angeli musicanti che spuntano tra le fronde dei due alberi. I paramenti di san Nicola, arricchiti da un fermaglio e dal pastorale (il bastone vescovile), riproducono tessuti e oreficerie del tempo, mentre santa Caterina (una principessa, come vuole la leggenda) è raffigurata in abiti sontuosi e regge la palma del martirio. Il donatore, di dimensioni ridotte rispetto ai personaggi sacri, presenta una fisionomia ben indagata, tanto da far pensare a un ritratto.

CONFRONTI E INFLUENZE

Il linguaggio di Gentile sembra aver lasciato traccia nelle opere di un altro grande interprete della stagione del Gotico internazionale, Pisanello ( pp. 20-21). La tavola mostra la formula iconografica della Madonna dell’umiltà – la Vergine non siede, come di consueto, su un trono, ma su un cuscino posto su un prato punteggiato di minuscoli fiori – e fu realizzata, con ogni probabilità, durante il periodo in cui Pisanello era assistente di Gentile a Venezia. Non è difficile individuare punti di contatto, soprattutto nella cura descrittiva: il prato, in entrambe le tavole, è reso con attenzione e competenza botanica, le figure di Maria, che sembrano ambedue sfiorare appena il Bambino, mostrano un’analoga dolcezza, così come simile è il ricadere fluido dei panneggi o l’ambientazione paradisiaca delle due scene.

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Polittico di Valle Romita

Proveniente dall’eremo di cui porta il nome, che Chiavello Chiavelli, signore di Fabriano, acquistò nel 1405, il Polittico di Valle Romita (14) è oggi conservato alla Pinacoteca di Brera di Milano. Fu commissionato dopo il 1405, quando la signoria di Fabriano era passata nell’orbita politica della Serenissima e il pittore risiedeva a Venezia, dove aveva aperto una bottega. Nello scomparto centrale è raffigurata l’Incoronazione della Vergine, mentre i laterali si articolano su due registri sovrapposti: in quello inferiore si dispongono i Santi Girolamo, Francesco, Domenico e Maria Maddalena; in quello superiore si trovano alcune scene narrative (Uccisione di san Pietro martire, San Giovanni Battista nel deserto, Sant’Antonio o San Tommaso d’Aquino che legge, Stigmate di san Francesco). In questo polittico Gentile porta alle estreme conseguenze i caratteri tipici della pittura gotica: la linea di contorno fluida, la vivacità narrativa delle scene, la resa naturalistica dei materiali e della vegetazione, l’attenzione ai dettagli, anche nelle architetture che fanno da sfondo. Particolare cura è riservata al trattamento delle parti dorate, con l’uso della foglia d’oro, ma anche con argento dorato e oro dato con il pennello. Oltre alle decorazioni delle aureole, è degno di nota il vaso retto dalla Maddalena, realizzato con incisioni sull’oro. Questi aspetti tecnici, insieme a vari motivi iconografici, derivano dalla pittura veneziana del tempo e confermano che l’opera è stata eseguita nella città lagunare. Forse il polittico era sormontato dalla Crocifissione (15), anch’essa a Brera, e fiancheggiato da pilastri con piccole figure dipinte.

GUIDA ALLO STUDIO
Gentile da Fabriano
  • Influssi provenienti dalla Lombardia
  • Varietà di soggetti e vivacità narrativa
  • Introduzione di dettagli naturalistici
  • Linea fluida
  • Attenzione alla resa dei particolari
  • Parti dorate con foglia d’oro

Contesti d’arte - volume 2
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò