Forma, funzioni e idee
Quello della raffigurazione dei mesi attraverso le attività agricole relative è un tema già molto diffuso, soprattutto nella scultura romanica (► Vol. I pp. 380-386). L’ambiente di corte, di cui molta della raffinata arte del Gotico internazionale è espressione, attribuisce tuttavia a questo tema un significato profondamente diverso: le fatiche dei campi non rappresentano più il riscatto dell’uomo dal peccato originale, ma divengono qui una sorta di fondale idilliaco per la visione fiabesca del mondo cavalleresco. Accade così che alle attività agricole si affianchino adesso quelle tipicamente aristocratiche (come la caccia col falcone) e gli svaghi di corte.
Il tema dei mesi si presta insomma a descrivere e riassumere la concezione della Natura e dell’Uomo e il loro rapporto con Dio: l’uso, assai longevo, di questa tipologia di rappresentazione ci permette di comprendere i mutamenti che nel tempo tale concezione subisce. Lo stesso soggetto, infatti, affrontato a settant’anni di distanza, ci restituirà un panorama totalmente mutato: quello della feconda complessità derivata dal recupero del pensiero dell’antichità (► pp. 156-157).