Durante il Rinascimento, le iconografie tendono a divenire progressivamente più complesse per ragioni riconducibili, in particolare, alla committenza e al desiderio di inserire nelle opere significati comprensibili solo a una ristretta cerchia di intellettuali. Riuscire a “svelarli” è compito della iconologia, che si distingue dall’iconografia per il grado di approfondimento che applica alla lettura dell’opera: possiamo dire che l’iconografia si occupa della descrizione del soggetto, quindi degli aspetti più esteriori, l’iconologia invece ne esamina le strutture interne per comprendere il contenuto e il suo significato intrinseco. Per lo studio iconologico è dunque fondamentale conoscere il contesto entro il quale l'opera è stata prodotta, perché con il mutare della realtà storica e culturale muta anche l’universo dei simboli, ovvero il modo di rappresentare personaggi e descrivere eventi.
GENERI E FORME: Iconografia e iconologia
GENERI E FORME
Iconografia e iconologia
Una lettura iconografica e iconologica
Per comprendere meglio tale distinzione può essere utile ripercorrere la lettura dell’opera del pittore veneziano Carlo Crivelli (Venezia 1430 ca. - Ascoli Piceno 1495), oggetto di una lezione di Federico Zeri (1921-1998), celebre storico dell’arte italiana. Da un punto di vista iconografico la tavola raffigura una Madonna col Bambino: Maria stringe teneramente in braccio Gesù, seminudo, che tiene tra le mani una grossa mela. Il gruppo sacro è posto oltre un parapetto in pietra sul quale si trovano un garofano, un cetriolo e una ciliegia; sopra le loro teste una ghirlanda con grosse mele, mentre nello sfondo si scorge un paesaggio. L’indagine iconologica individua e “spiega” gli elementi del dipinto che svolgono una funzione simbolica. La frutta e i fiori presenti nel quadro non sono un capriccio del pittore (come si è a lungo pensato) ma hanno un significato preciso: la mela è simbolo del peccato originale, il garofano rimanda al matrimonio, la ▶ ciliegia evoca la dolcezza, mentre il ▶ cetriolo si riferisce al tema della resurrezione. Zeri fa inoltre notare un’interessante particolarità nella descrizione del paesaggio: gli alberi sulla destra sono secchi e spogli, mentre sulla sinistra sono verdi e rigogliosi.
Approfondendo la lettura, i singoli elementi e i loro significati vengono messi in relazione per comporre un discorso articolato: Gesù, attraverso Maria (qui presentata, per la presenza del garofano, come “sposa di Cristo”, ovvero personificazione della Chiesa), si è fatto uomo (la sua natura umana è espressa dalla nudità ma anche dalla ciliegia) e ha raccolto su di sé il pesante fardello del peccato originale (le mele); attraverso il suo sacrificio e la resurrezione (il cetriolo) ha condotto l’umanità verso una nuova era (il paesaggio descrive il mondo prima e dopo l’Incarnazione). Comprendiamo allora che, se il soggetto del dipinto è una Madonna col Bambino, il tema è piuttosto quello dell’Incarnazione.
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò