CONFRONTI E INFLUENZE - La brocca Guarnià e il cratere della piovra

CONFRONTI E INFLUENZE

Vaso con polipo detto “brocca Guarnià”

  • 1600 a.C.
  • ceramica, h 28 cm
  • Heraklion (Creta), Museo Archeologico

La brocca Guarnià 

La brocca prende il nome dal luogo del suo ritrovamento presso il Golfo di Mirabello ed è uno degli esempi più celebri di arte vascolare minoica. La forma del vaso è semplice: un corpo globulare su cui si innesta uno stretto collo, caratteristiche queste che, insieme alla sua modesta dimensione, fanno ipotizzare che contenesse in origine sostanze odorose (il collo, in particolare, è pensato per evitare l’evaporazione del prodotto). Ciò che lo rende interessante, però, è la sua decorazione: su un fondo chiaro è dipinto in tinta scura un polpo che con i suoi tentacoli sembra abbracciare la brocca. Nella sua essenzialità (non si tratta di una raffigurazione realistica né minuziosa), la figurazione può essere definita “illusionistica”, proprio per la capacità di suggerire all’occhio un’impressione precisa di movimento e vitalità.

Cratere dipinto detto della “piovra”

  • 1375-1300 a.C.
  • ceramica, h 41 cm
  • Londra, British Museum (da Lalysos, Rodi)

Il cratere della piovra 

Il cratere dipinto è stato rinvenuto a Lalysos sull’isola di Rodi, conquistata dai Micenei nel XVI secolo a.C. La ceramica mostra l’influsso dell’arte minoica sulla produzione micenea all’indomani della conquista di Cnosso. La tipologia del vaso è diversa, ma ritroviamo lo stesso rilievo dato al tema naturalistico: al centro del vaso, incorniciato da fasce scure, sta la piovra descritta in modo essenziale ma efficace.

Le ragioni del confronto

Nella brocca Guarnià si ritrovano i caratteri dell’arte minoica: la vivacità di un linguaggio che, pur nella sintesi, riesce a raccontare la vita. Il ceramista è riuscito a suggerire la mobilità dell’animale, la sua sinuosa elasticità, grazie a una sistemazione traversale rispetto all’asse di simmetria del vaso e alla distribuzione libera dei tentacoli, tra i quali trovano posto piccoli coralli e alghe.
Osservando il cratere della piovra invece ci accorgiamo che, nonostante l’intento imitativo, il risultato è molto diverso: la piovra, nella sua disposizione simmetrica e frontale, risulta irrigidita; il modo sistematico con cui i tentacoli, pur individuati da linee curve e sinuose, occupano lo spazio del cratere, ovvero evitando qualsiasi sovrapposizione, trasforma l’animale in un disciplinato elemento decorativo.

Contesti d’arte - volume 1
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico