ANALISI D'OPERA - Coppe di Vaphio

Analisi D'opera

Coppe di Vaphio

  • 1500 a.C. ca.
  • oro sbalzato, h 18 cm
  • Atene, Museo Archeologico Nazionale
Coppa di Vaphio con la cattura dei tori.
Coppa di Vaphio con i tori al pascolo.

Le due celebri tazze realizzate in oro sono state rinvenute in una tomba a thólos della necropoli reale di Vaphio, antico centro della Laconia.
Le coppe sono totalmente realizzate in oro sbalzato con una sola ansa verticale a rocchetto, eseguita a parte e fissata in una seconda fase al recipiente. Il corpo ha una forma troncoconica ed è composto da due lamine unite in corrispondenza dell’orlo: quella esterna è lavorata a sbalzo, quella interna è liscia.

Descrizione

La complementarità dei due manufatti è evidente per l’assoluta identità di dimensione, stile e tecnica di realizzazione, ma anche per l’unitarietà della narrazione: in una tazza è raffigurata la cattura di tori selvaggi mentre nell’altra si mostrano gli animali ormai domati che pascolano e prestano la loro opera al servizio dell’uomo.
Lo spiccato naturalismo delle scene denuncia uno stretto legame con l’arte minoica, come appare evidente confrontando la scena della cattura dei tori con la taurokathápsia dipinta nel palazzo di Cnosso ( p. 61). Analoga è infatti la scelta di fissare un momento saliente dello svolgimento dell’azione. Particolarmente accorte risultano anche le scelte compositive: il tumulto della cattura è reso mediante l’andamento ondulatorio dei tori in corsa (al quale si aggiunge quello circolare dei cacciatori sbalzati in aria) mentre la quiete del pascolo è suggerita da un regolare reticolo di linee orizzontali e oblique.

Forma, funzioni e idee

A differenza delle opere di contenuto religioso, o di quelle volte alla celebrazione del potere politico, i manufatti destinati al corredo funerario si caratterizzano spesso per una accentuata aderenza alla quotidianità. Tra le loro funzioni principali vi sono infatti quella di agevolare la nuova vita del defunto dotandolo di oggetti d’uso (vasellame, armi, attrezzi da lavoro) ma anche di tramandare il ricordo dell’esistenza terrena.

MATERIALI E TECNICHE

Lo sbalzo

Questo procedimento consiste nel ricavare i volumi degli elementi raffigurati a colpi di cesello, uno strumento in ferro simile a un piccolo scalpello la cui testa può avere forme diverse (tonda, dritta, piana o convessa). L’artefice fa dunque emergere i volumi martellando il cesello sul retro della lamina, e crea le zone concave agendo allo stesso modo sul lato anteriore. Per far sì che il metallo mantenga la forma voluta, evitando cioè che i colpi assestati deformino le zone attorno a quella che il cesellatore sta lavorando, si usava (analogamente a quanto avviene ancora oggi) adagiare la lastra di metallo su un materiale duttile, cera o pece (spesso mescolata con polvere di roccia, sabbia fine, talco o gesso spento) che, opportunamente riscaldato, è in grado di aderire perfettamente alla forma della lastra metallica assorbendo la pressione esercitata con gli strumenti.

GUIDA ALLO STUDIO
Arte micenea
  • Società guerriera
  • Possenti mura difensive
  • Necropoli con tombe dei sovrani
  • Ricchi corredi funebri con oggetti di oreficeria
  • Influenza dell’arte minoica per naturalismo e vivacità
  • Tendenza a una maggiore rigidità formale

Contesti d’arte - volume 1
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico