ANALISI D'OPERA - Palazzo di Cnosso

Analisi D'opera

Palazzo di Cnosso

  • XVII-XV secolo a.C.
  • Creta

Il nucleo più antico del complesso edilizio è databile intorno al 2000 a.C., mentre i resti più recenti risalgono a un periodo immediatamente successivo alla distruzione dei palazzi dell’isola (1700 a.C.), causata con ogni probabilità da un violento terremoto, che tuttavia non intaccò la struttura economica e sociale della comunità: i palazzi furono infatti immediatamente ricostruiti, segnando l’inizio del periodo neopalaziale, momento di massima fioritura della civiltà minoica.
I primi scavi furono condotti da Sir Artur Evans a partire dal 1900. Egli si occupò anche del lungo e controverso restauro: i resti sono stati in larga parte integrati, talvolta anche con l’impiego di materiali moderni (cemento armato), gli affreschi sono stati riprodotti con evidenti, e forse arbitrari, completamenti.

Descrizione

Il Palazzo di Cnosso si sviluppa attorno a un grande cortile centrale, cui viene attribuita notevole importanza: è collocato sul punto più alto del colle, è il luogo cui conducono, attraverso un tortuoso percorso, i quattro diversi ingressi, e in cui si svolgevano, con ogni probabilità, i riti collettivi cui prendeva parte tutta la comunità. Le dimensioni erano notevoli: il palazzo raggiungeva i 20 000 mq, comprendeva 13 000 ambienti e poteva ospitare oltre 10 000 persone. Questa complessità organizzativa indusse Evans a individuare nel palazzo l’origine della leggenda del labirinto voluto da Minosse e costruito da Dedalo, per poter rinchiudere il Minotauro, mostruosa creatura nata dall’amore tra la regina Pasifae e uno splendido toro bianco, dono di Zeus.
Attorno al cortile si distribuiscono i tanti e diversi ambienti che, pur non seguendo un rigido principio di simmetria, risultano raggruppati per funzione e destinazione:

  • nella fascia più esterna si concentravano i laboratori artigianali e i magazzini, in cui venivano conservate le derrate alimentari; 
  • più interamente si trovavano, nell’ala Ovest, gli ambienti destinati al culto e di rappresentanza, come il cosiddetto Corridoio delle Processioni, la Sala del trono e, nei livelli più alti, i saloni per i banchetti; 
  • nell’ala Est invece gli appartamenti reali e i vani residenziali destinati ai funzionari di corte.
Il palazzo si caratterizza inoltre per una vivace decorazione parietale che comprende soggetti diversi a seconda dell’ambiente e della sua funzione.

Forma, funzioni e idee

I tanti e diversi locali del palazzo riferiscono della sua complessità organizzativa. Si tratta di una struttura che manifesta visivamente i tanti compiti e le funzioni che competevano al sovrano. Garante unico del complesso sistema cui dipendeva l’intera comunità, il signore riuniva in sé più poteri: politico (l’edificio comprende sale di rappresentanza e di udienza), religioso (numerosi sono gli ambienti destinati al culto, privato o collettivo) ed economico (cui fa riscontro, ad esempio, l’ampio spazio riservato a magazzini e laboratori).
Il palazzo è dunque il simbolo della comunità stessa e specchio del suo sistema organizzativo. Inoltre, a differenza delle costruzioni egizie improntate a un rigido criterio di simmetria, i palazzi minoici con la loro libera articolazione non si impongono sul paesaggio circostante, ma vi si inseriscono in modo quasi organico. Altra caratteristica essenziale è infatti il rapporto con il paesaggio, sintomo dell’importanza che la comunità gli attribuiva, e segno evidente di un armonioso rapporto con la natura, di cui riferiscono anche gli affreschi.

CONFRONTI E INFLUENZE

È possibile farsi un’idea più precisa dell’aspetto originario del Palazzo di Cnosso, grazie a un modellino in terracotta, rinvenuto nei pressi dello scavo principale, che descrive un’abitazione privata. L’edificio si articola su due piani, uno dei quali consiste in un ampio loggiato con copertura lignea che si estende verso l’esterno grazie a due opposte terrazze.
Quando i disegni e i rilievi di Evans cominciarono a essere pubblicati in Europa (tra il 1921 e il 1935) destarono molto interesse per la particolare articolazione degli spazi del palazzo, concepiti come moduli singoli da combinare tra loro su livelli diversi, e per il rapporto organico che instaurava con l’ambiente circostante. Osservando alcuni progetti di ambito razionalista, non è difficile riscontrare punti di contatto e interessanti corrispondenze con i principi organizzativi cretesi.

GUIDA ALLO STUDIO
Arte minoica
  • Società pacifica
  • Città palazzo ben inserite nell’ambiente naturale e con struttura a labirinto
  • Decorazione ricca con attenzione naturalistica e vivacità rappresentativa
  • Raffinata produzione artigianale

Contesti d’arte - volume 1
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico