ANALISI D'OPERA - Tempietto di Santa Maria in Valle

Analisi D'opera

Tempietto di Santa Maria in Valle

  • VII secolo
  • Cividale del Friuli
Vista della  controfacciata.

Costruito dal duca Astolfo attorno alla metà dell’VIII secolo come cappella palatina – annessa cioè alla residenza del gastaldo, amministratore di corte di Cividale (l’antica Forum Julii), capitale del primo regno longobardo in Italia – l’edificio è costituito da una semplice aula quadrata dotata di presbiterio delimitato da una recinzione. La decorazione musiva dell’abside è andata perduta, mentre nella parte bassa della parete d’ingresso rimangono tracce consistenti degli affreschi. Perfettamente conservata è, invece, la decorazione plastica: nella fascia superiore della stessa parete, entro due cornici di rosette ad altorilievo, troviamo una teoria di sei figure di sante (non precisamente identificate) realizzate a stucco.

Descrizione

Sebbene sia chiaramente avvertibile l’impostazione su due soli piani, quello ribassato di fondo e quello rialzato della figura che risulta quasi ritagliata come una silhouette – tipica del rilievo longobardo – non possiamo non notare un rinnovato interesse per il volume, particolarmente apprezzabile nelle teste delle sante i cui volti sembrano recuperare la distesa e idealizzata serenità antica. Sebbene i panneggi siano risolti per via prevalentemente grafica, cioè mediante la semplice incisione di linee, nella prima figura a destra della finestra si intuisce sotto le vesti l’articolazione della gamba sinistra che suggerisce lo spostamento del peso sull’arto opposto, donando una certa naturalezza alla posa. I piedi dei personaggi poggiano sicuri sullo stretto piano orizzontale della cornice, con la punta che sporge nel vuoto.

Forma, funzioni e idee

I rilievi di Cividale rappresentano una delle massime espressioni della cosiddetta rinascenza liutprandea. In essi è percepibile un’evidente volontà di recupero del linguaggio formale classico. L’arte altomedievale è costellata di sporadiche riproposizioni della tradizione antica, che trovano la loro ragione programmatica prevalente nella legittimazione del potere politico attraverso il richiamo alle gloriose radici romane (il Tempietto di Santa Maria in Valle era, come abbiamo visto, la cappella annessa al palazzo del gastaldo). In questo senso il recupero dell’Antico operato a Cividale trova una sua comunanza con quello che verrà fortemente sostenuto dai re della dinastia carolingia, fondatori di un impero che si definirà Sacro e Romano.

Contesti d’arte - volume 1
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico