I Longobardi in Italia
13.2 I Longobardi in Italia
Lamina di Agilulfo
Legatura dell'Evangeliario di Teodolinda
All’influenza della regina Teodolinda si deve la conversione del popolo longobardo al Cattolicesimo. Sono frutto di una sua donazione molti oggetti che fanno parte del Tesoro del Duomo di Monza, tra cui una coperta in oro di un Evangeliario (libro contenente i testi dei quattro Vangeli) offertale nel 603 da papa Gregorio Magno ed eseguita a Roma (7). La superficie è ripartita armoniosamente in quattro aree da una croce gemmata ed è arricchita da cammei (pietre stratificate incise per formare un disegno bicolore) di gusto classico; ma ci sono anche gemme colorate, tra cui granati rossi, e smalti di fattura longobarda: l’opera è emblematica del difficile ma proficuo dialogo fra le due tradizioni artistiche.
Altare del duca Ratchis
La lastra con la Visitazione (9), cioè la scena dell’incontro fra Maria e la cugina Elisabetta, incinte rispettivamente di Cristo e di san Giovanni Battista, è occupata dalle figure delle due donne che si abbracciano. L’intensità del gesto e del sentimento è sottolineata dall’allungamento abnorme degli arti superiori più che dai volti, fissi e poco caratterizzati. Il rilievo bassissimo e l’infittirsi degli elementi architettonici e vegetali sul fondo (per cui si parla di horror vacui, "paura del vuoto") rivelano come lo scultore si sia confrontato con i risultati dell’oreficeria barbarica.
Chiesa di Santa Sofia
GUIDA ALLO STUDIO
L’arte longobarda
- Fusione delle tradizioni barbarica e classica
- Iconografia imperiale
- Utilizzo di cammei e gemme colorate nelle decorazioni
- Rilievi bassissimi in scultura
- Piante complesse e originali in architettura
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico